ANCONA – Dai continui episodi di vandalismo in pieno centro alle facciate imbrattate dei palazzi. E le isole tecnologiche installate nel 2016 lungo Corso Garibaldi somigliano più a delle carcasse davvero poco accattivanti. Un pessimo biglietto da visita per la stagione turistica in avvio. Di contro, però, c’è da dire che l’amministrazione cittadina sta correndo su più fronti a caccia di risorse economiche derivanti dai bandi europei. E infatti in città sono diversi i cantieri aperti al fine di riqualificare le aree urbane più sofferenti. Però questo non è bastato ad allontanare il capoluogo da fatti preoccupanti, come l’aggressione di alcuni cittadini da parte delle baby gang che imperversano in centro. E dopo il racconto dell’esercente Giorgio Pavani, fronteggiato da un gruppo di ragazzini proprio davanti alle vetrine del suo negozio, è esploso anche il consigliere comunale di opposizione Angelo Eliantonio, capogruppo FdI: «La nostra città ha potenzialmente grande fascino – ha detto – ma deve iniziare a dimostrarlo altrimenti non serve a niente».
La città opaca
«Da anni l’opacità di immagine del centro città e del Corso sintetizza tutti i limiti di chi governa Ancona, anche in termini di visione politica – incalza Eliantonio -. Viviamo in una città bellissima, con un patrimonio monumentale e paesaggistico importante, rilanciare il centro storico e il territorio urbano è una prerogativa fondamentale per migliorare l’accoglienza turistica». E poi aggiunge: «L’azione dell’amministrazione Mancinelli si contraddice nei fatti: il grande piano di marketing territoriale annunciato, per esempio, non è compatibile con lo scempio delle inutili panchine hi-tech, con la sporcizia, il degrado e con la continua percezione di sicurezza che manca». Ma sul fronte della sicurezza l’assessore di competenza, Stefano Foresi, non ci sta: «Abbiamo installato più di 350 telecamere – spiega l’assessore – le forze dell’ordine hanno già visionato 134 immagini tra quelle richieste. Bulli e baby gang sono state tutti identificati. Gli ultimi che andremo a individuare sono quelli che hanno demolito il muretto in Vicolo San Marco». In città, ormai da tempo, è stato costituito il Comitato per la Sicurezza coordinato dal Prefetto Darco Pellos e presieduto da Questura, Polizia Locale e Comune di Ancona. «Con tutte le autorità c’è una forte condivisione di intenti – puntualizza Foresi – il rapporto è costante e i risultati cominciano a farsi vedere».
Commercio e decoro
Quanto accaduto in pieno centro al titolare della boutique Lay Line, Giorgio Pavani, che si è visto sventolare davanti agli occhi una spranga di ferro mentre era al lavoro nel suo negozio ha gettato tutti nello sconforto. «Conosco Giorgio da anni – dice Foresi – gli sono vicino e abbiamo già promesso che nessuno la passerà liscia». Ma i commercianti cominciano a stancarsi. Tanto che sotto la Galleria dorica sono dovuti ricorrere alla sicurezza privata. «Questa città ha bisogno di cambiare profondamente la sua governance su più livelli per provare a rilanciarsi – ribadisce Elia Antonio -. Il degrado e l’incuria per i luoghi più importanti di Ancona ne sono la conseguenza»