ANCONA – Degrado in città: «Noi cittadini costretti a fare da soli». Lo dicono ad Ancona dal quartiere delle Grazie, dove il comitato di via Torresi, insieme a quello di Daniele Ballanti, Ankon nostra civica, verde e popolare, chiede da anni interventi puntuali dell’amministrazione.
«Rispetto a dieci anni fa il quartiere è sprofondato nel degrado – fanno sapere in un comunicato diffuso qualche giorno fa –. Questo accade per mancanza di manutenzioni e attenzioni. E il commercio ne soffre, tanto che alcune attività hanno abbassato le saracinesche».
Dalle foto, si vedono «scalinate, strade e marciapiedi trascurati, scuole a regime ridotto, capannoni e case abbandonate, con immondizia ed animali. In largo Staffette Partigiane, l’area bambini ha solo la metà dei giochi perché il Comune non ha sostituito quelli vandalizzati».
Basta fare un giro nel quartiere per vedere «mura deturpate con imbrattamenti, offese e parolacce a carattere razzista e omofobo (con insulti rivolti anche alle forze dell’ordine), zone buie con pochi lampioni e senza telecamere di sicurezza, dove è sorta anche una sorta di discarica con addirittura uno scooter abbandonato (segnalato due volte alla polizia locale), il campetto da basket senza canestri e con panchine rotte».
Una situazione che, dal Comitato di via Torresi e da Ankon, viene definita «di indifferenza dell’amministrazione». Per questo, spiegano, «abbiamo deciso di coinvolgere associazioni e operatori commerciali della zona al fine di ritinteggiare le mura di largo Staffette Partigiane. Copriremo gli insulti scritti in nero a nostre spese, ma è assurdo arrivare a questo punto. Abbiamo chiesto l’autorizzazione a procedere al Comune, ma fino a che non installeranno telecamere e lampioni a scopo dissuasivo difficilmente la situazione sarà risolta».
Comune su cui puntano il dito anche i residenti di via Pergolesi. Da qui Loretta Boni, raggiunta al telefono, spiega come «via Pergolesi – nel tratto compreso tra i civici 14 e 22 – sia sprovvista di palizzate idonee a frenare il terreno franoso. Sia nella parte alta sia nella parte bassa i pali ci sono e le allora amministrazioni avevano fatto un lavoro enorme per contenere il terreno».
Tra l’altro, «la rupe di questa zona non è manutenuta e di conseguenza la sporcizia non permette alle radici degli alberi di fare il proprio lavoro e cioè di assorbire l’acqua e di frenare l’eventuale moto franoso».
Da via Pergolesi l’appello è uno solo: «Vogliamo conoscere i dati semestrali della rilevazione sui movimenti franosi. Li stiamo aspettando da settembre. Un geologo esterno aveva evidenziato lievi spostamenti del terreno. Terminato il suo incarico – fa sapere Boni, insieme a Silvia Mariotti e Giada Matricardi – la strumentazione è rimasta all’interno del terreno e dal Comune ci avevano assicurato che con cadenza semestrale ci avrebbero fatto conoscere i dati».
«L’assessore comunale alle manutenzioni e alla protezione civile, Stefano Foresi, rispondendo al Consiglio del Ctp3, lo scorso 8 settembre, aveva confermato l’impegno assunto circa la pubblicazione dei risultati della rilevazione. Ma ad oggi non riusciamo ad avere quei dati. Nessuno risponde alle nostre mail indirizzate al Comune. Perché?».