Ancona-Osimo

Dengue, un caso accertato ad Ancona. Ecco cosa sapere

Il virus è stato individuato dal Laboratorio di Virologia dell'Azienda ospedaliero universitaria delle Marche su una persona rientrata da un viaggio in Centro America

L'infettivologo Andrea Giacometti

ANCONA – Accertato ad Ancona un caso di Dengue. Il virus è stato individuato dal Laboratorio di Virologia dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche su una persona rientrata da un viaggio in Centro America. La persona che ha contratto la Dengue è stata ricoverata all’ospedale regionale di Torrette.

«Si tratta di una malattia da importazione – spiega l’infettivologo Andrea Giacometti – che dà luogo ad una brutta influenza». Il virus viene trasmesso dalle zanzare Aedes aegypti, ma può essere diffuso anche dalle zanzare tigre e dalle coreane, che resistono anche al freddo e al buio. La puntura può avvenire anche di giorno.

I sintomi e la diffusione

Il periodo di incubazione del virus può variare da 3 a 10 giorni e se in questo lasso di tempo se una zanzara punge la persona infetta e ancora asintomatica «può diffondere il virus anche ad altre persone pungendole. La diffusione del virus può essere favorita anche dalle temperature elevate che stanno caratterizzando questo autunno anomalo dal punto di vista meteorologico.

L’infettivologo spiega che i sintomi sono quelli di una brutta influenza: «Possono comparire dolori articolari e muscolari, febbre, mal di testa, astenia, ma è un virus che non mette a rischio la vita – precisa – le persone più a rischio di complicanze sono gli anziani e i fragili».

Al momento non esiste un farmaco specifico per questo virus, che causa i maggiori problemi in caso di reinfezioni, causando una reazione iperimmune, spiega il professor Giacometti, ma questo si verifica soprattutto nei paesi tropicali e subtropicali dove la malattia è presente: Africa, Sudest asiatico, Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico.

Da precisare che negli ultimi anni la Dengue si è diffusa anche in Europa, soprattutto come malattia di importazione, favorita dagli spostamenti di merci e di persone dai Paesi tropicali e subtropicali. Per i sintomi della malattia si utilizzano antipiretici e antidolorifici. Un’altra misura è la disinfezione della zona in cui vive la persona che ha contratto il virus.

La disinfezione

L’Azienda Sanitaria Territoriale (Ast) di Ancona, Igiene e Sanità pubblica, sulla base del Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi, ha informato sindaco e vicesindaco del capoluogo marchigiano per far scattare, entro 24 ore, la disinfestazione.

L’indicazione è stata data dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, con la raccomandazione di effettuare l’intervento nella zona di abitazione del paziente entro un raggio di circa 200 metri per due notti consecutive. L’Ast ha precisato che la probabilità che si verifichino casi secondari è considerata bassa.

La disinfestazione iniziata ieri verrà effettuata anche domani partire dalle 24 nelle aree aperte (strade, cortili, giardini, orti e stabilimenti balneari nel raggio di 200 metri. Previsti anche nella giornata del 7 ottobre interventi larvicidi nella porzione di territorio ove siano presenti piccoli ristagni d’acqua. Nell’area interessata dall’irrorazione (via Flaminia, via Luigi Mercantini, Lungomare Palombina, via Enea Costantini, via Francesco Redi) l’indicazione è quella di restare a casa durante il periodo di trattamento, con finestre e porte chiuse.

Una indicazione che vale in particolare per bambini, donne in stato di gravidanza, anziani, persone con problemi respiratori o allergici ed in generale per tutte le persone fragili. Gli animali domestici devono restare in casa per un periodo di almeno otto ore dopo il trattamento. Importante anche non consumare prodotti dell’orto e delle piante da frutto: rimuovere eventuali indumenti o biancheria esposti all’esterno; coprire adeguatamente i contenitori d’acqua non rimovibili.

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