Ancona-Osimo

Conad-Auchan, i lavoratori Xpo in sciopero. I sindacati: «Soluzioni vere per evitare un dramma»

I dipendenti della logistica osimana faranno sentire la loro voce in piazza del Plebiscito, a causa della chiusura del deposito. Invitati il prefetto Antonio D'Acunto e la sindaca Valeria Mancinelli

Il presidio dei lavoratori Xpo

ANCONA – Tornano ad incrociare le braccia i lavoratori del deposito di Osimo che riforniva gli ex punti vendita Sma passati in Conad (21 sui 29 complessivi) con l’acquisizione del gruppo Auchan Retail. Lo sciopero si terrà domani 17 giugno in Piazza del Plebiscito alle ore 10.

La protesta dei lavoratori raggiunge dunque il cuore cittadino, nel tentativo di coinvolgere il maggior numero di Istituzioni del territorio. Saranno presenti infatti la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli e il prefetto Antonio D’Acunto.

Nei giorni scorsi la sindaca, interessata da alcuni lavoratori, aveva inviato una lettera indirizzata ad Xpo Logistics, l’azienda che gestisce il deposito, e a Margherita Distribuzione (ex Auchan) per sollecitare sulla situazione in cui versano i 101 lavoratori del magazzino che chiuderà i battenti il 30 giugno. Per i dipendenti infatti non sono ancora arrivate risposte su eventuali possibilità di ricollocamento. Insomma, è ancora tutto avvolto nella nebbia, nonostante i sindacati, Filcams Cgil, Fist Cisl e UilTucs Uil, stiamo portando avanti una strenua battaglia da mesi per la vertenza che vede due filoni: quello del deposito e quello dei dipendenti della sede, altre 79 persone che a fine anno, se non arriveranno soluzioni, saranno senza lavoro.

La decisione della Xpo di utilizzare gli ammortizzatori sociali solo fino ad agosto, il tempo necessario a superare il divieto ai licenziamenti imposto dalle misure di legge recentemente varate, fa storcere il naso ai sindacati per l’esclusione del sito produttivo dal piano di ricollocazioni annunciato da Conad. Lavoratori che si sentono di serie B e che rivendicano la loro dignità e un futuro per le loro famiglie. L’unica strada possibile per le parti sociali è la cassa integrazione per cessazione di attività per almeno un anno, in modo da garantire ai dipendenti un orizzonte temporale adeguato per potersi guardare intorno in cerca di una nuova occupazione. Fondamentale poi per i sindacati l’incentivazione all’esodo e la ricollocazione nella rete di vendita Conad e nei depositi delle cooperative di Cia e Conad Adriatico.

Da sinistra Carlo Cotichelli, Selena Soleggiati e Fabrizio Bontà

Una situazione resa ancora più grave dall’epidemia di coronavirus che ha reso il mercato del lavoro ancora più incerto. «Il silenzio dietro il quale si sono trincerate le due aziende protagoniste di questa lunga e difficile vertenza, e il ritardo nella convocazione del tavolo regionale, a cui l’avvocato di Margherita si era reso disponibile almeno a parole, sono il segno del completo disinteresse per il sito osimano e per tutta la comunità locale – commenta Selena Soleggiati, segretaria regionale Fist Cisl -. Senza cassa integrazione per cessazione di attività della durata di almeno un anno, senza proposte di ricollocazione nell’ambito della rete e dei depositi Conad e senza un piano di incentivazione per chi in due anni potrà arrivare al pensionamento, per i 100 lavoratori ci sarebbe solo il licenziamento e un lungo periodo di ricerca di nuova collocazione».

La segretaria regionale della Fist Cisl pone l’accento sul fatto che sono molte le aziende delle Marche che durante l’emergenza sanitaria sono dovute ricorrere alla cassa integrazione e «tante quelle che la prorogheranno per altre 5 settimane. Le politiche attive resteranno solo una teoria se Conad e Xpo non si assumeranno le loro responsabilità di una scelta che poteva essere ovviata. La manifestazione in piazza del Plebiscito – conclude – vuole essere un modo per convincerli a ricercare soluzioni vere per evitare un altro dramma che si unisce a quello della sede amministrativa per la quale alcuna ricollocazione è ancora stata proposta ai 76 lavoratori in esubero».

«Scendiamo nuovamente in piazza perché siamo rimasti praticamente da soli in questa vertenza – osserva il segretario regionale UilTucs Uil, Fabrizio Bontà – . Nonostante tutti gli sforzi profusi, siamo al punto di partenza: il deposito è destinato a chiudere e più di cento addetti si ritroveranno senza lavoro. Faremo di tutto affinché Xpo possa accedere alla Cassa Integrazione Straordinaria perché ciò consentirebbe ai player regionali di valutare con calma e attenzione se il deposito può essere utile al loro lavoro e ai dipendenti stessi per avere più tempo per cercare una nuova occupazione in un periodo molto difficile, aggravato dalla recente pandemia. Confidiamo che tutte le forze interessate facciano di tutto per non abbandonare questi lavoratori al loro destino».

«A fronte della mancata convocazione da parte della Regione dell’incontro che ci era stato garantito, siamo stati costretti a proclamare una nuova giornata di sciopero per cercare di limitare gli impatti occupazionali di una scelta ormai inevitabile – spiega il segretario Filcams Cgil Ancona Carlo Cotichelli – . Oltre 100 persone attendono una risposta da parte delle direzioni aziendali di Conad e pensiamo che anche la Regione debba dare seguito agli impegni presi lo scorso 3 Giugno. Il tempo è ormai scaduto e quella responsabilità sociale che Conad decanta, dovrebbe applicarla realmente invece di utilizzarla per slogan e pubblicità».