ANCONA – Il Siulp, sindacato dei lavoratori di Polizia, torna alla carica sul depotenziamento della Questura di Ancona. Il sindacato, facendo seguito alle «continue segnalazioni» e ad una «assemblea, molto partecipata, con il personale delle Volanti» esprime «forte preoccupazione» per il «depotenziamento dell’ufficio deputato al controllo del territorio della Questura di Ancona, l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico».
«Il Questore di Ancona, al di là delle dichiarazioni di rito, ha messo in atto una politica di ridimensionamento di tale Ufficio – scrive in una nota stampa Alessandro Bufarini, segretario provinciale del Siulp Ancona – , non integrando professionalità trasferite come quella di chi dovrebbe garantire gli standard ISO9001 presso la Sala Operativa, ossia il Tutor 113 e trasferendo personale deputato al servizio su strada, senza sostituzione; nei fatti, movimentando e consentendo trasferimenti di una aliquota di operatori assimilabili come numero a 2 volanti in meno sul territorio».
Una situazione per la quale il sindacato, «prima di intraprendere iniziative pubbliche che coinvolgano direttamente la cittadinanza» intende chiedere un incontro urgente con il prefetto per un confronto sulla questione. «Al continuo depauperamento di risorse intese come uomini e mezzi da destinare alla sicurezza dei cittadini della provincia di Ancona – si legge nella nota – , in cui il declassamento della Questura ha avuto un ruolo determinante, si aggiunge un declassamento dovuto alle scelte organizzative dell’attuale responsabile della Questura che hanno un chiaro e diretto riverbero sulla sicurezza dei cittadini e sui diritti dei colleghi. Scelte operative che il Siulp non condivide e che ha costantemente e formalmente contestato».
Il Siulp sottolinea inoltre che il personale «sta esprimendo il massimo, da mesi, sacrificando le proprie esigenze personali e familiari, ma non ci saremmo mai aspettati un tale depotenziamento che va ad incidere negativamente sull’Ufficio che garantisce il primo intervento al cittadino e che denota chiaramente la mancanza di una visione organica e di valorizzazione del principale “punto” di ingresso delle notizie di reato e di supporto alle esigenze della popolazione. La vivibilità delle nostre città non è un risultato acquisito, ma piuttosto un obiettivo che va raggiunto e mantenuto giorno per giorno con una politica della sicurezza ordinaria dove tutti remano dalla stessa parte».