ANCONA – Daniela Diomedi è fuori dal Movimento Cinque Stelle. Lo ha anticipato il Resto del Carlino oggi con un’intervista al coordinatore provinciale Sergio Romagnoli, lo ribadisce una dura nota della consigliera comunale ed ex candidata sindaco per i pentastellati alle ultime Comunali. Uno sfogo e una presa di posizione così circostanziata che, a pochi giorni dalla presentazione del candidato sindaco di Ancona per i Cinquestelle, Enrico Sparapani, richiede una presa di posizione del coordinatore regionale e deputato Giorgio Fede: «Il nostro impegno è quello di lavorare per una città che ha bisogno di proposte con persone capaci, e non di polemiche. Inutile parlare di chi critica tutto e tutti». Sul candidato Enrico Sparapani, Giorgio Fede aggiunge: «È lui il nostro candidato, in base alle scelte che abbiamo fatto discutendo tutti insieme, e dopo aver preso atto della mancata disponibilità di chi si era reso disponibile e poi non lo è stato più. Ma su tutto daremo risposte giovedì, in occasione della presentazione di Sparapani».
Ma cos’avrebbe detto e scritto Daniela Diomedi, che voci danno da tempo fuori dal M5S, da richiedere un chiarimento da parte di Giorgio Fede? Ecco alcune sue dichiarazioni: «Io e Andrea Vecchietti siamo stati defenestrati senza alcun aperto confronto – scrive. Ma Vecchietti sarebbe ancora a tutti gli effetti all’interno del movimento –. Ne prendiamo atto con parziale stupore, perché la nostra defenestrazione era nell’aria da qualche tempo, da quando cioè, è naufragato lo sforzo condiviso di dare vita a un’alleanza con un candidato sindaco comune, che non fosse espressione di nessuna delle singole forze della auspicata coalizione. Il naufragio è stato voluto da Altra Idea di Città e dai Verdi. La prima non ha mai seriamente voluto altro sindaco al di fuori di Rubini; i Verdi non hanno mai fatto un nome alternativo al loro campione, con l’unica eccezione di un ex rettore che risiede altrove e che nella realtà politica anconetana non si è né mai visto né sentito».
Sono parole e opinioni di Daniela Diomedi, che conclude: «I governisti hanno vinto ad Ancona una piccola insignificante contesa; chi ha perso davvero è la città, cui apparteniamo e vogliamo bene, per cui abbiamo lavorato spendendo tutti i nostri talenti e onorando il nostro impegno, e che purtroppo versa oggi in condizioni che sono ormai chiare a tutti. Se quell’impegno è passato di moda per il Movimento, ne prendiamo atto, ma per noi non lo è».