Ancona-Osimo

Insegnanti non vaccinati guariti dal covid: il 5% a rischio sospensione nelle Marche. Dirigentiscuola: «Ritirare o rettificare la nota»

La questione dei docenti non vaccinati e guariti dal virus è stata al centro di un incontro tra il sindacato dei dirigenti e l'Ufficio Scolastico regionale. Ecco come è andata

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ANCONA – Nelle scuole delle Marche c’è un «5% circa di docenti» guariti dal Covid e non vaccinati a rischio sospensione, un numero destinato però «a crescere» di giorno in giorno con il rischio di «creare grandissimi problemi ai dirigenti scolastici, alle famiglie e agli studenti, in vista degli esami e per la carenza di supplenti». A fornire la stima e ad accendere i riflettori sulla questione è Angelo Frisoli, presidente regionale Dirigentiscuola, l’associazione professionale-sindacale dei dirigenti Miur (presidi) che contesta l’interpretazione del direttore dell’Ufficio Scolastico regionale Marco Ugo Filisetti della normativa riguardante la gestione del personale scolastico con Green pass ottenuto dopo la guarigione e la scadenza dei termini dell’obbligo vaccinale.

Secondo l’interpretazione dell’Usr, formalizzata con una nota datata 2 maggio contestata da alcuni movimenti politici (Italexit e Popolo della Famiglia) e dal governatore Francesco Acquaroli e l’assessore all’Istruzione Giorgia Latini), i docenti guariti dal Covid risultano «inadempienti» trascorsi 90 giorni dalla data di certificazione della positività se non hanno ricevuto nessuna dose di vaccino, spiega Frisoli, o nel caso in cui abbiano contratto l’infezione entro 14 giorni dalla somministrazione di una dose di vaccino. I docenti e il personale scolastico vaccinato con due dosi invece risulterebbe non in regola trascorsi 120 giorni dalla certificazione di positività.

Una condizione che non consente ai prof di stare a contatto con gli studenti e che li espone al rischio di sospensione o assegnazione ad altre mansioni. Il tema è stato al centro di un incontro tra il direttore dell’Ufficio Scolastico regionale e Dirigentiscuola, nel quale, come riferisce Frisoli, Filisetti avrebbe spiegato che il problema dipenderebbe dalla «piattaforma in uso per la verifica della certificazione verde che evidenzia una situazione non in regola con la normativa per i docenti non vaccinati trascorsi 90 giorni dalla certificazione della positività e 120 giorni per quelli vaccinati con due dosi. Il direttore dell’Ufficio Scolastico regionale si è preso l’impegno di intervenire presso il Ministero» per risolvere la questione.

Angelo Frisoli, presidente regionale Dirigentiscuola

In pratica, come spiega Frisoli, «le informazioni fornite dalla piattaforma non concorderebbero con la normativa» che non prevede gli stessi termini, tanto che, come osserva il presidente regionale di Dirigentiscuola, «se controlliamo il Green pass come facevamo prima, con l’applicazione VerificaC19» il personale scolastico con queste caratteristiche (non vaccinato dopo 90 giorni dalla positività o vaccinato con due dosi dopo 120 giorni dalla certificazione della positività al Sars-Cov-2) «risulta in regola» con la normativa.

«É una situazione che crea grandissimi problemi pratici – spiega Frisoli -: siamo alla fine dell’anno scolastico molti ragazzi devono affrontare gli esami e non si trovano i supplenti, perché quei pochi disponibili sono tutti impegnati. In questa maniera si crea un danno enorme alla scuola, agli utenti, ai genitori, ai dirigenti scolastici e agli studenti. É un caos completo». Frisoli spiega che una interpretazione restrittiva come quella applicata da Filisetti è stata riscontrata «anche in altre regioni da parte di alcuni dirigenti scolastici», ma che la questione va risolta e che l’associazione-sigla sindacale si aspetta «il ritiro o la rettifica della nota contestata (n. 9653 del 02 maggio 2022) con l’impegno di Filisetti a chiedere chiarimenti urgenti all’Amministrazione centrale riferendo gli esiti con la massima celerità». 

«Apprendiamo con soddisfazione che le Istituzioni regionali hanno mostrato sensibilità verso la problematica inerente la grave situazione discriminatoria in cui versa il personale scolastico non vaccinato, situazione indegna di un governo democratico». Ad affermarlo i professori Vincenzo Cuteri, Clara Ferranti, Maria Stella Colomba ed Emanuele Bertoni, coordinatori del Movimento Universitario contro le Discriminazioni delle Marche.

Che proseguono: «La questione è stata sollevata dal Movimento già da tempo, con il nostro primo CS del 28 febbraio 2022 rivolto, invano, ai rettori dei nostri atenei. Il nostro appello è stato però accolto da alcuni politici marchigiani, con i quali è iniziata una proficua collaborazione. Finalmente qualcosa si è mosso. Adesso auspichiamo – concludono – una collaborazione con il governo regionale al fine di eliminare, una volta per tutte, la discriminazione verso gli insegnanti non vaccinati e anche la follia di una normativa che manca del contatto con la realtà, nonché quella di un lasciapassare per vivere la vita quotidiana, fuori da ogni logica e ragionevolezza».