Ancona-Osimo

Diritto all’oblio oncologico, risoluzione unanime per il consiglio regionale delle Marche

Approvata all'unanimità una risoluzione per promuovere il ritorno alla normalità, l'inclusione sociale e l'inserimento lavorativo delle persone guarite da una patologia oncologica

ANCONA – Garantire agli ex pazienti oncologici la parità di accesso ai servizi bancari, finanziari, assicurativi e alle procedure per l’adozione. È il diritto all’oblio per le persone guarite da un tumore. Un tema delicato al centro di una risoluzione approvata ieri all’unanimità in consiglio regionale. Obiettivo promuovere il ritorno alla normalità, l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo delle persone guarite da una patologia oncologica.

L’atto, che ha unificato due diverse mozioni, una presentata dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Marta Ruggeri, l’altra del gruppo consiliare del Pd, primo firmatario il consigliere dem Fabrizio Cesetti, chiede alla giunta regionale di impegnarsi per intraprendere ogni azione utile a sostenere e accelerare l’iter legislativo di riconoscimento e tutela del diritto delle persone guarite da patologie oncologiche e di costituire una Consulta regionale per la parità di trattamento delle persone che sono state affette da patologie oncologiche.

Marta Ruggeri
Marta Ruggeri (immagine di repertorio)

Consulta il cui compito dovrà essere quello di promuovere la consapevolezza delle situazioni problematiche a cui possano andare incontro gli ex malati oncologici. Soddisfatta la consigliera del M5s Marta Ruggeri: «Negli ultimi tre anni tra aprile 2019 e febbraio 2022, ben 5 paesi europei. Belgio, Portogallo, Lussemburgo, Francia e Olanda hanno varato appositi provvedimenti legislativi che garantiscono agli ex pazienti oncologici il diritto a non essere discriminati. In Italia, sono 3,6 milioni i cittadini che vivono dopo aver ricevuto una diagnosi di cancro, di queste 900 mila possono considerarsi guarite e il loro numero, come è indicato nel 15/o Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici del 2023, è destinato ad aumentare».

Un tema importante osserva Ruggeri «e l’urgenza di intervenire a tutela dei malati oncologici è data soprattutto dal numero di guariti che aumentano ogni anno, basti pensare che il 27% delle persone a cui è stato diagnosticato un cancro, non necessita di trattamento ed è considerato guarito».

«La legge sul diritto all’oblio oncologico – conclude – è una legge di empatia e di speranza grazie alla quale i pazienti guariti da un cancro saranno più obbligati a comunicare di essere stati malati e potranno rinascere socialmente e vivere una vita “normale” restituendogli la possibilità di accendere un mutuo, di adottare un figlio e di attivare una assicurazione».

obiettivo dell'atto quello di
Maurizio Mangialardi (immagine di repertorio)

In Consiglio regionale anche il tema della proroga della graduatoria Oss, in scadenza il 6 agosto. Sulla question e il capogruppo dei dem in Consiglio regionale, Maurizio Mangialardi, ha presentato una interrogazione. Il dem ha ricordato che nella graduatoria del concorso per la copertura a tempo indeterminato di 52 posti di operatore sociosanitario, approvata nel 2021, ad oggi, risultano ancora alcune decine di idonei in attesa di collocazione.

«In molti – afferma Mangialardi – mi stanno scrivendo preoccupati del fatto che nessuno ha fatto loro sapere se sia intenzione della giunta regionale prorogare, come sarebbe giusto, utile e necessario, la graduatoria fino al 2025, e cioè di ulteriori due anni. È un quesito che con l’atto che ho depositato questa mattina rivolgo direttamente alla giunta regionale, la quale non perde mai occasione di dimostrare scarsa sensibilità e assenza di trasparenza nei riguardi del personale socio-sanitario».

«Stiamo parlando di figure professionali che, accanto al personale medico e infermieristico, svolgono attività fondamentali – dice – specie a sostegno dei pazienti più fragili. Tra l’altro, la carenza di questi ruoli è stata da tempo accertata dal Servizio sanitario regionale: non si capisce dunque la ragione per cui la giunta Acquaroli stia tergiversando non solo rispetto all’immissione nelle nostre strutture sanitarie di coloro che sono risultati idonei, ma persino nella proroga della graduatoria che consentirebbe a quanti restano in attesa della chiamata della Regione Marche, di mantenere viva la speranza dell’assunzione».

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