ANCONA – Via libera dal Consiglio regionale alle proposte di modifica alla legge 18 del 1996 che regola la promozione e il coordinamento delle politiche di intervento in favore delle persone in condizione di disabilità. La pdl è ad iniziativa dei consiglieri di maggioranza Anna Menghi, Andrea Maria Antonini, Mirko Bilò, Renzo Marinelli, Luca Serfilippi, Giorgio Cancellieri, Marco Marinangeli e Chiara Biondi (Lega), Carlo Ciccioli, Elena Leonardi e Nicola Baiocchi (FdI), Giacomo Rossi (Civici), Jessica Marcozzi (FI) e Dino Latini (Udc).
Tra le novità salienti introdotte dal provvedimento, che ha registrato l’astensione del Pd, del Gruppo Misto, del M5s, e di Rinasci Marche, il fatto che la consulta regionale per la disabilità avrà un ruolo più forte rispetto al passato, grazie ad una composizione più ampia e rappresentativa, e a strumenti di proposta e valutazione delle azioni della giunta nel settore della disabilità.
Nel dettaglio, la Consulta potrà sia presentare proposte proprie alla giunta regionale volte al miglioramento della vita delle persone con disabilità anche in tandem con le associazioni che si occupano di disabilità sul territorio, ed esprimere una valutazione sui programmi messi in campo dalla Regione.
Inoltre, definisce una roadmap, prevedendo la convocazione con cadenza biennale della conferenza regionale sullo stato dei servizi per la disabilità: la ‘nuova’ consulta si riunirà entro il 31 ottobre 2022, mentre la prima conferenza regionale sullo stato dei servizi per la disabilità avverrà entro aprile 2023.
Soddisfatta la consigliera regionale della Lega Anna Menghi, membro della IV commissione consiliare e prima firmataria delle Pdl. Menghi parla di «svolta storica per le politiche sociali delle Marche, modello di un nuovo modo di concepire la disabilità. Personalmente è anche il taglio di un doppio traguardo, come persona e come politica visto che la Legge non solo mi vede prima firmataria, ma anche protagonista di tante battaglie in prima linea per costituire quella Consulta regionale per la Disabilità che questo nuovo testo di legge vuole valorizzare».
«È stato necessario aggiornare e adeguare la Legge all’attuale momento storico – dice – valorizzando il ruolo della Consulta, organo fondamentale che esiste solo nella nostra regione e che vede il coinvolgimento di tutte le associazioni che si occupano dei diritti delle persone con disabilità – spiega la consigliera Menghi – La Consulta viene posta al centro di un percorso di corresponsabilità con la politica, facendone il punto di riferimento per coloro che fronteggiano giornalmente il limite della propria disabilità».
Secondo la consigliera la legge così modificata «è un passo fondamentale verso l’uguaglianza e la dignità alle persone più fragili. La Consulta è nata 25 anni fa con l’assessore Marcello Secchiaroli, recentemente scomparso, ed è frutto di tante battaglie politiche che ho vissuto in prima linea con l’obbiettivo di realizzare ciò che da sempre sento come la più alta forma di democrazia: uguaglianza e dignità di ciascun essere umano al cospetto di ogni opportunità del vivere, riconoscimento dei diritti dei più fragili e tutela delle differenze. Servivano concretezza- conclude -, promuovere pari opportunità reali e politiche volte a creare valore nella differenza: abbiamo compiuto un primo e significativo passo verso questi traguardi».
La figura dell’ex assessore Secchiaroli è stata ricordata in Consiglio regionale con un minuto di silenzio all’avvio dei lavori in Aula. Il consigliere regionale del Pd Romano Carancini, relatore di minoranza della Pdl, ha motivato l’astensione ponendo l’accento sulla necessità di dare pari importanza anche alle altre consulte come ad esempio alla Consulta regionale degli Immigrati, che hanno pari diritti come quella dei disabili.
Approvata a maggioranza anche la nuova disciplina per la raccolte e la commercializzazione dei funghi spontanei, ad iniziativa del consigliere regionale dei Civici Giacomo Rossi. Astenuti il Pd e la consigliera del Gruppo Misto Simona Lupini.
Obiettivo della nuova disciplina, quello di preservare il patrimonio naturale e la protezione dell’ambiente, attraverso la specifica delle modalità e dei periodi di raccolta per non alterare o compromettere l’habitat naturale e l’ecosistema. Previsti corsi di formazione per ottenere il titolo per la raccolta e la commercializzazione, e sanzioni in caso di irregolarità oltre ad un contributo per i non residenti nelle Marche che effettuano la raccolta.
Un punto che ha sollevato le contrarietà del gruppo consiliare del Pd, che per voce del consigliere regionale Andrea Biancani e del relatore di minoranza Antonio Mastrovincenzo ha sottolineato come in questa maniera da un lato si scoraggi la frequentazione delle montagne da parte dei turisti e dall’altro il contributo sia insufficiente a sostenere le attività che si prefigge, ovvero la sistemazione di strade e la promozione di fiere, eventi e altre iniziative tra cui studi e pubblicazioni.
Soddisfatto il consigliere regionale Giacomo Rossi che nel ricordare che la nuova disciplina andrà in vigore dal 1 gennaio 2023, parla di «un altro bel risultato a favore del nostro entroterra e dei marchigiani». «Dedico il lavoro che ho svolto su questa legge ai cittadini resistenti delle zone montane – dice – a chi le ama e ai tanti che negli anni hanno lottato per la tutela e la valorizzazione delle nostre risorse. Un passo in avanti importante, frutto di mediazione e di condivisione».