ANCONA – Autotrasportatori sul piede di guerra per i disagi legati ai tempi di percorrenza in A14 nel tratto compreso fra Porto San Giorgio e la Val Vibrata (Teramo).
La Federazione autotrasportatori italiani (Fai) sta predisponendo un’azione risarcitoria contro Autostrade per l’Italia per i danni subiti dalla categoria in seguito ai ritardi, alle mancate consegne, ai costi derivanti dall’attesa, i mancati incassi e le sanzioni per il mancato rispetto dei tempi di percorrenza delle merci.
Il tratto autostradale è soggetto ormai da quasi un anno a restringimenti di corsia e cambi di carreggiata che provocano code interminabili e stress soprattutto a chi quella strada la deve percorrere per lavoro. I disagi sono iniziati quando la Procura della Repubblica di Avellino aveva disposto il sequestro dei guard rail e dei viadotti giudicati pericolosi: mentre i lavori procedono in alcuni tratti si viaggia ad una sola corsia con grandi disagi che in estate si accentuano ulteriormente per il flusso dei vacanzieri.
Ma tra i più penalizzati ci sono proprio loro, gli autotrasportatori, i cui tempi di percorrenza delle merci si sono dilatati a dismisura. Ecco perché hanno deciso di mettere tutto in mano ai legali per far partire un’azione risarcitoria.
«Dopo decine di incontri, tavoli tecnici e istituzionali, interrogazioni parlamentari e istanze di dissequestri, il tratto autostradale fra Porto Sant’Elpidio e Pescara si conferma il collo di bottiglia della viabilità Italiana – osserva il presidente Fai Marche e coordinatore Fai Adriatico Natalino Mori -. A pagarne le spese sono i cittadini, i turisti, chi opera in mobilità ma soprattutto i trasportatori».
Mori pone l’accento sul rimpallo di responsabilità fra Autostrade per l’Italia, Ministero delle Infrastrutture e Magistratura, e spiega che la federazione ha dato mandato ad uno studio legale esperto nel settore trasporti, di tracciare un’analisi ed emettere un parere legale.
A tal proposti per sabato 18 luglio alle 11 è previsto un incontro informativo con gli operatori che si svolgerà nella Sala Convegni del Centro Agroalimentare di San Benedetto del Tronto.
Ma sul fronte della protesta è attiva da tempo anche Fita Marche, l’unione trasporti della Cna che il 9 luglio ha inviato una lettera al ministro dei trasporti Paola De Micheli e al capo di gabinetto per chiedere l’approvazione dei progetti esecutivi e lo sblocco dei lavori sui viadotti fermi da febbraio. Una missiva nella quale hanno messo nero su bianco anche un’altra richiesta, ovvero quella dell’azzeramento del pedaggio autostradale.
«Speriamo che i lavori si concludano al più presto – spiega Riccardo Battisti, referente regionale Fita – e che ci accordino l’azzeramento del pedaggio autostradale dal momento che per le modalità di percorrenza l’autostrada ormai è assimilabile ad una strada provinciale».
«Attendiamo la risposta del ministro – conclude – dopodiché torneremo a sollecitare la politica regionale per mettere fine ai disagi vissuti dagli autrasportatori che sono i più penalizzati a causa dei tempi di percorrenza obbligati dalle norme europee. Speriamo che al danno economico derivanti dai ritardi non si aggiunga la beffa delle sanzioni per la violazione dei tempi di percorrenza».