ANCONA – Non cessa il fermento interno al Pd che preme per un cambio ai vertici regionali e provinciali del partito dopo la sconfitta alle Regionali. Una cordata di 21 esponenti del partito, capitanata dal sottosegretario al Mise Alessia Morani, dal parlamentare Mario Morgoni, nella giornata di ieri ha inviato una lettera alla segreteria regionale dei dem nella quale chiede di riprendere il confronto interrotto “ufficialmente” per l’emergenza covid.
Ma sono in molti all’interno del Pd a ritenere che questa sospensione nasconda sotto sotto anche la volontà di placare le acque per rinviare a data da destinarsi qualunque operazione di rinnovamento. Tra i firmatari del documento che fa pressing sul segretario regionale Giovanni Gostoli, il consigliere regionale ed ex presidente dell’Assemblea Legislativa Antonio Mastrovincenzo, la consigliera regionale ed ex assessore Manuela Bora e il consigliere regionale ed ex sindaco di Macerata Romano Carancini.
Uno stop che non piace al parlamentare Mario Morgoni dal momento che blocca «l’analisi e il cambiamento necessari al pari della debacle di settembre. Questa sospensione è deleteria – prosegue – non ci consente di mettere a fuoco le ragioni di una disfatta né di mettere in gioco quegli elementi di novità per fare in modo che il Pd torni ad essere protagonista. Oggi non esistiamo, dobbiamo invece tornare ad essere un punto di riferimento per la comunità marchigiana».
Morgoni tra le righe dello stop agli incontri legge anche «una resistenza al cambiamento» ma tiene a sottolineare che la classe dirigente non è messa in discussione da correnti di partito, piuttosto «dall’elettorato». «La rigenerazione deve partire dal basso, ma serve un confronto visto che non è una operazione burocratica, ma politica. Bisogna ricomporre gli equilibri interni e sanare la frattura con l’elettorato».
Gli fa eco il consigliere regionale Antonio Mastrovincenzo: «A due mesi dalla sconfitta elettorale è opportuno e doveroso discutere su quanto successo e sulle prospettive e modalità di fare opposizione alla giunta di destra, non è credibile che a causa del covid siano sospesi tutti i confronti: ci sono piattaforme digitali su cui si riuniscono ben più importanti consessi, come il Consiglio Regionale, che si è confrontato in questo modo per mesi e il Parlamento Europeo. Il fatto che noi non riusciamo a fare una assemblea regionale appare incomprensibile, è necessario riaprire il confronto interno al partito che si professa democratico».
Nella lettera i dem chiedono di «avviare la doverosa discussione post-elezioni» per poi proseguire il confronto anche a livello provinciale, nelle unioni comunali e nei circoli. L’obiettivo è quello di «impostare insieme una strategia politica di contrasto alla giunta regionale delle destre, per approfondire insieme i temi della emergenza Covid e, soprattutto, per far sentire forte e con autorevolezza la voce del Pd su tutti gli aspetti che la crisi pandemica sta provocando ai nostri conterranei. Dobbiamo fare tutto questo in fretta per guardare avanti e per tendere una mano alle persone che ancora hanno fiducia in noi».
Dalla segreteria del partito fanno sapere che Gostoli ha convocato una segreteria regionale per venerdì sera nella quale verranno affrontati diversi temi: dalla pandemia alla road map del partito. Inoltre non escludono che se a dicembre la situazione pandemica dovesse migliorare, si possa avviare un confronto online degli organismi regionali, cosa più complicata per i circoli e territori, fanno sapere, perché il confronto da remoto esclude gran parte degli iscritti dalla partecipazione.