ANCONA – Dopo la cassazione della giunta comunale sulla ciclabile di via Marconi, il Comune lavora al nuovo progetto. Interlocuzioni con Autorità portuale e spedizionieri per trovare l’alternativa alla pista ciclopedonale degli Archi, che presto sarà solo un vago ricordo.
In ballo, (anche ma non solo) per il suo rifacimento, ci sono un milione 100 mila euro di fondi ministeriali. «Molte riviste del settore la criticavano in termini di sicurezza», riflette l’assessore alla mobilità sostenibile, Giovanni Zinni. «La visione della sinistra era di una ciclabile in sostituzione della stazione marittima. Noi abbiamo una visione diversa – racconta – La mobilità dolce non è mutuabile né alternativa al tpl, il trasporto pubblico locale e alla stazione marittima. È solo un ˊdi piùˊ per quel target di nicchia che preferisce andare a piedi, usare la bici o il monopattino. E noi andremo in contro anche alle esigenze delle minoranze. È giusto così».
LEGGI PURE: Ancona, l’incontro col prof Seri: «Guardiamo alla post-car city. Portonovo va chiusa al traffico»
L’obiettivo iniziale sarebbe quello di collegare il centro della città e quindi anche il porto con la bellissima Marina Dorica, per consentire alla gente di arrivare fino al porticciolo a piedi o in bicicletta. «Non c’è ancora l’accordo – spiega il vicesindaco Zinni – stiamo individuando possibili tracciati e a tal fine è necessario operare di concerto con l’Autorità di sistema portuale, con cui bisogna interloquire».
Un concetto ribadito anche dall’assessore ai lavori pubblici, Stefano Tombolini. Continua Zinni: «A breve, incontrerò anche gli spedizionieri, che volevano incontrarci perché erano perplessi. Chiedono che sia garantita la viabilità del porto e io andrò a parlarci». Ma intanto a Palazzo del Popolo si respira soddisfazione.
Domenica scorsa (7 aprile), è stata inaugurata la ciclovia del Conero, un’oasi mozzafiato che collega Vallemiano a Portonovo, rivendicata dal centrosinistra che sedeva in precedenza sugli scranni di largo XXIV Maggio. «Siamo soddisfatti – precisa Zinni – perché ben due ciclovie vengono portate a termine entro il 2024. Quella del Pnrr, nella zona Sud, che collegherà le stazioni all’università, sta andando avanti. Non penso ci sia da lamentarsi».
Non è facile, dice l’assessore, realizzare una ciclovia ad Ancona a causa della sua conformazione: «Ci sono aspetti oggettivi geomorfologici da tenere in considerazione». «Abbiamo chiesto al Ministero di prorogare al 31 dicembre 2025 la conclusione del termine che avevamo per poter impegnare le somme. La nostra richiesta è stata accolta», glissa Tombolini, numero uno del bilancio.
«Pensavamo di traslare la ciclabile del porto sotto mare, fino alla stazione ferroviaria. Ed era un modo per arrivare al porticciolo». A pochi metri da via Marconi, in via XXIX Settembre, invece, i lavori stanno per vedere la luce: «Contiamo di finire per il 30 aprile. Nel primo lotto di lavori, che va dalla Banca d’Italia fino a Porta Pia, per intenderci, c’era stato un errore di posa del cordolo. Così, li abbiamo alzati tutti (i cordoli, ndr), sistemando dunque la pavimentazione. L’altro lotto che prevedeva la demolizione del parapetto e i lavori sul marciapiede, con il rifacimento in pietra sta venendo bene. Verrà un bel lavoro, vedrete», promette.