ANCONA – La Dorsale Ferroviaria Adriatica nella tratta da Ancona a Foggia è stata inserita dalla Commissione europea nelle reti TEN-T (reti transeuropee dei trasporti). È stato annunciato nel corso della conferenza stampa trasmessa in diretta Facebook sulla pagina della Regione Abruzzo con la partecipazione del ministro per le Infrastrutture Enrico Giovannini e i governatori di Abruzzo, Marche, Molise e Puglia.
Le Regioni, nei mesi scorsi, avevano sottoscritto un protocollo d’intesa per dare forza alla richiesta comune di inserire la tratta nella rete, richiesta poi sottoposta al Ministero. Nella rete “Extended Core” sono stati inseriti la fascia Ancona – Bari e il porto di Civitavecchia. Un provvedimento che consente di superare un gap infrastrutturale e di accedere ai finanziamenti europei per le reti di trasporto.
Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, collegato da remoto, ha sottolineato l’importanza dell’inserimento nella rete transeuropea «per rendere la dorsale Adriatica più competitiva, sia dal punto di vista occupazionale che imprenditoriale». «Le risorse vanno messe a terra nel più breve tempo possibile» afferma il governatore delle Marche, auspicando ulteriori risorse per giungere alla «realizzazione di un sogno sui cui abbiamo lavorato molto».
Un passo importante lo sviluppo della fascia adriatica che entra finalmente nelle grandi direttrici di traffico europee fondamentale anche per l’accesso ai fondi della Commissione europea. Il ministro delle Infrastrutture Giovannini ha rimarcato che nel piano nazionale di ripresa e resilienza sono stati destinati «fondi consistenti per porti e per lo sviluppo della rete ferroviaria», interventi che dovranno essere completati entro il 2026, per i quali in legge di bilancio sono stati previsti anche 5 miliardi di euro di investimenti per la dorsale Adriatica.
Provvedimenti, come ha sottolineato il ministro che aprono la strada ad ulteriori finanziamenti e il lavoro con le Regioni proseguirà per definire «le caratteristiche dell’investimento», ovvero entra nel merito il ministro, «dove velocizzare la linea, dove rafforzare e integrare meglio con altri canali di mobilità», anche attraverso i fondi di sviluppo e coesione delle Regioni.