ANCONA – L’ultimo Dpcm varato per limitare la diffusione della pandemia sta avendo ripercussioni anche sul mercato dello spaccio di sostanze stupefacenti che ne risulta limitato. Se infatti nel periodo precedente le restrizioni agli spostamenti fra regioni con il blocco disposto per le aree arancioni e rosse, i narcotrafficanti avevano piede libero, oggi il mercato è in crisi. «La richiesta di droga è sempre la stessa – dichiara il capo della Squadra Mobile di Ancona Carlo Pinto -, ma l’offerta è in calo a causa dei blocchi agli spostamenti fra regioni. I trafficanti hanno difficoltà a portare la droga fuori dalle regioni rosse, anche perché ci sono maggiori controlli e si corre di più il rischio di incappare in una pattuglia delle forze dell’ordine ed essere scoperti».
Anche se nelle regioni annoverate in area gialla, come le Marche, le restrizioni sono più soft, i controlli sono capillari, e anche il coprifuoco imposto dalle 22 alle 5 da una ulteriore mazzata all’attività degli spacciatori.
Il trasporto dello stupefacente con le graduali chiusure si è «ridotto del 30-40% circa nell’ultimo periodo», spiega Pinto, ma a cambiare è anche la modalità di gestire il contatto tra “cliente” e spacciatore che avviene più spesso in maniera “virtuale” anche se «a mancare è la materia prima, la droga».
«In drastico calo la prostituzione», che anche se non si configura come reato, se non quando c’è sfruttamento, essendo una attività di contatto è stata fortemente ridimensionata dalla pandemia di covid-19. «I clienti hanno paura del contagio e di essere sanzionati – sottolinea il capo della Squadra Mobile -, ma anche le stesse prostitute temono per la loro salute». In ogni caso per chi prosegue l’attività della prostituzione, il mercato si è ormai spostato da tempo nelle abitazioni private e sul web, dove però non risulta per ora in crescita.
Per quanto riguarda i reati online non c’è stata una flessione, piuttosto in alcuni ambiti c’è stato un incremento. A registrare numeri in crescita nelle Marche sono soprattutto i furti di credenziali e di identità su Facebook, e segnalazioni di violazioni dell’accesso alla posta elettronica.
Insomma il covid non frena i reati sul web, una “piazza” crescita proprio con l’avvento della pandemia, in seguito alle restrizioni sugli spostamenti e a nuove modalità di lavoro. «La nostra attività non ha subito una battuta d’arresto – spiega Cinzia Grucci, dirigente del Compartimento di Polizia Postale delle Marche -, ma anzi un incremento, che anche se non elevatissimo, vede molte più segnalazioni del solito».