ANCONA – Se non è sempre vero che il Natale rende tutti più buoni, è vero però che le festività spesso sono una valida scusa per tirare spontaneamente fuori dal cassetto buone usanze, solidarietà, gesti d’affetto e iniziative volte in favore dei più bisognosi o dei meno fortunati. E’ il caso della storia di amicizia e collaborazione nata proprio in occasione di queste festività natalizie in via Madre Teresa di Calcutta ad Ancona – l’intitolazione della strada può essere stata fonte d’ispirazione – tra l’Unione Sportiva Ancona, il Centro Papa Giovanni XXIII e la Cooperativa Amore e Vita. Nella vita frenetica di tutti i giorni, infatti, c’è poco tempo per soffermarsi sui gesti e sulle azioni che meriterebbero, invece, maggiore attenzione, quelle che danno significato alla vita. Ma non è così per tutti e quello che è accaduto in quella strada può essere un buon esempio da seguire, sempre e comunque, certamente anche al di là delle festività natalizie e del loro significato laico e religioso.
In via Madre Teresa di Calcutta, infatti, coesistono da buoni vicini tre realtà che prima di Natale hanno voluto prendersi un momento per approfondire la loro vicinanza e la loro amicizia. L’Unione Sportiva Ancona, semplicemente Ancona per gli amanti del calcio cittadino, lì ha un convitto dove risiedono giovani calciatori che alternano il loro percorso sportivo a quello scolastico, ma poi c’è anche il Centro Papa Giovanni XXIII, realtà cooperativa che dal 1997 svolge il proprio lavoro al servizio delle persone con disabilità con due centri diurni, due comunità residenziali, la casa sollievo e Fricchiò ristorazione solidale e poi Amore e Vita che gestisce centri diurni per anziani e per persone affette da demenza.
L’amicizia tra l’Ancona e il Centro Papa Giovanni XXIII è andata oltre alle pratiche di buon vicinato, non solo per la vendita dei torroni solidali come già successo lo scorso anno, ed è sfociata nella realizzazione a mano di biscotti chiamati doricini, da una ricetta di Benedetta Rossi, biscotti speciali e solidali, perché non solo hanno visto coinvolti i giovani calciatori e il Centro Papa Giovanni XXIII, ma perché successivamente sono stati donati ai vicini di casa, cioè gli anziani e le persone affette da demenza che trovano ospitalità nella cooperativa sociale Amore e Vita. Ne è nato un bel momento di convivialità e reciproca conoscenza, una di quelle storie d’affetto concreto e di vera solidarietà che sono state anche l’occasione per farsi gli auguri di Natale. Un Natale certamente diverso per i protagonisti di questo gesto, sia coloro che hanno preparato e donato i dorici sia chi li ha ricevuti.