ANCONA – È talmente innamorato che vuole urlarlo al mondo intero. Ma non lo fa con la classica serenata, né con un mazzo di fiori. Si arma di bomboletta spray e lo scrive sui muri di tutta la città. In tanti, in queste ore, avranno letto la semplicissima frase «Sara ti amo».
E chissà se Sara ricambia l’affetto verso il suo amato (o la sua amata). Certo è che l’autore di quel gesto ha sfregiato quasi tutto il capoluogo regionale in nome dell’amore. Muri di case private, chiese, pensiline degli autobus, edifici pubblici appena riqualificati e persino panchine e muretti di cinta di intere aree urbane.
L’amore è cieco, ma forse Sara ci vede bene e quelle frasi le ha già lette. Chissà come si è sentita quella ragazza leggendo il suo nome ovunque. È davvero impossibile non notarlo: avrà provato vergogna per un eccessivo esibizionismo o sarà invece stata orgogliosa della persona che le vuole così bene?
Certo è che la reazione dei residenti è una: l’indignazione. Indignazione per chi, ad esempio, vive o lavora agli Archi, el Rio’ de j Archi (in dialetto anconetano, ndr). Un quartiere interamente riqualificato dalla precedente amministrazione comunale, che si era occupata persino di far tinteggiare i portici, imbrattati da anni.
Una negoziante di via Marconi, Sara Mondaini, di Bobeche, commenta tra ilarità e frasi al vetriolo rivolgendosi direttamente alla protagonista di questa curiosa vicenda, la ragazza più celebre del momento, Sara: «Cara Sara – si legge nel post su Facebook – non ti conosco, ma mi sento di dirti due parole. Amare ed essere amati è una cosa meravigliosa, molto personale e molto intima. Per cui, il ti amo è bello quando è sussurrato, accarezzando le parole e non urlandole con le maiuscole sui muri della città. È pura esibizione e non vero amore».
Ora, quegli sfregi, agli Archi, sono tornati: è colpa di Sara. Anzi no, è colpa di chi ha voluto dedicarle un’intera città, con uno stile a metà fra “Tre metri sopra il cielo” e un giallo in cui il protagonista non vuole essere scoperto, dato che neppure si firma.
Ad essere bersagliato, non è stato solo il Passetto, ma anche il Piano. Se nel rione bene di Ancona la frase incriminata è comparsa sui lastroni di legno bianchi che delimitano il cantiere della scalinata ai piedi del Monumento, al Piano le scritte sono comparse in un po’ ovunque. Una su tutte quella di corso Carlo Alberto.
C’è persino un’abitazione privata al viale della Vittoria su cui campeggia la scritta «Sara ti amo»: si tratta, anche qui, di un edificio con la facciata bianco panna, che era stato ritinteggiato da pochissimo. E che dire, poi, della Chiesa degli Archi? Sfregiata anche quella.
Colpito persino il palazzo in cui vive l’ex consigliere regionale Giacomo Bugaro, in una traversa del viale della Vittoria, a pochi metri da via Trieste. Insomma, l’amore sarà pure cieco come si dice, ma la mano di questo imbrattatore sembra funzionare benissimo.
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