ANCONA – Via libera all’unanimità, con 27 voti a favore, alla proposta di legge “Promozione e disciplina degli ecomusei” a iniziativa delle consigliere Marta Ruggeri (M5s) e Simona Lupini (Gruppo Misto). Obiettivi della Pdl quelli di favorire lo sviluppo socioeconomico dei territori, valorizzando il paesaggio e coinvolgendo le popolazioni residenti.
Nel dettaglio in un ecomuseo il paesaggio, i beni architettonici, il patrimonio storico-culturale, e naturalistico di un territorio sono gli “oggetti” di questa modalità alternativa museale che mette in rete istituzioni, cittadini, associazioni, in un processo tutela attiva.
Ad oggi nelle Marche sono quattro quelli avviati: Valle dell’Aso (Fermo), le Case di terra di Villaficana (Macerata), Orto di mare a Metaurilia (Fano), Vissuti e Saperi dei Monti Sibillini a Cessapalombo (Macerata). In base alla Pdl approvata dopo almeno due anni dall’attivazione gli ecomusei potranno ottenere contributi fino al 50% delle spese sostenute. Per il 2022 sono previste 60mila euro di risorse.
La capogruppo del Movimento 5 Stelle Marta Ruggeri nel suo intervento ha spiegato che «l’ecomuseo può contribuire alla consapevolezza ed al rafforzamento dell’identità culturale di un territorio, trasformando una popolazione di individui in comunità. Con la condivisione dei diversi detentori del patrimonio culturale, la comunità è al contempo proprietaria e utilizzatrice di questo tesoro ereditato, per conservarlo, arricchirlo e gestirlo anche quale volano di sviluppo turistico».
Secondo la pentastellata grazie ai finanziamenti della Regione «si potrà promuovere il corretto recupero di spazi, luoghi e beni immobili caratteristici, identitari e storici, ricostruire e riattivare ambienti di vita e di lavoro tradizionali che possano produrre beni e servizi da offrire ai visitatori creando occasioni di impiego e di commercio di prodotti locali». Inoltre, nell’esprimere l’auspicio che la legge venga finanziata negli ann futuri con maggiori risorse, ha sottolineato che all’interno degli ecomusei potranno essere definiti «percorsi nel territorio dell’ecomuseo, anche ciclo pedonali, finalizzati alla visita ed alla comprensione di ambienti naturali e culturali caratteristici».
Soddisfatta anche la consigliera del Pd Micaela Vitri, una legge «che ho contribuito a migliorare con due emendamenti. Si tratta dell’aumento delle risorse, dai 30mila euro previsti nel testo iniziale ai 60mila per il 2022 in quello finale (articolo 7 comma 4) e della presenza all’interno del Comitato tecnico scientifico di un rappresentante designato dalle associazioni regionali di categoria del turismo maggiormente rappresentative(articolo 5 comma 2)».
La dem ha evidenziato poi che l’ecomuseo è «una forma museale mirante a conservare, comunicare e rinnovare l’identità culturale di una comunità. Consiste in un progetto integrato di tutela e valorizzazione di un territorio geograficamente, socialmente ed economicamente omogeneo e definito che produce e contiene paesaggi, risorse naturali ed elementi patrimoniali, materiali ed immateriali, anche al fine di orientarne lo sviluppo futuro in una logica di sostenibilità, responsabilità e partecipazione».
Vitri, parlando della provincia di Pesaro Urbino, ha spiegato che grazie alla legge si potranno «sostenere progetti già avviati, come quello a Metaurilia di Fano del museo del cavolo tardivo, fino a realtà diverse da valorizzare quali la pesca di Montelabbate o luoghi densi di storia come molte località sulla Linea Gotica. Penso ad esempio all’ecomuseo della Resistenza piemontese a Coazze, quello della pietra leccese o della Montagna pistoiese».
L’altro provvedimento approvato in Aula, a iniziativa del consigliere Giacomo Rossi (Civici Marche), riguarda la tutela e la valorizzazione del cavallo Catria, una razza autoctona delle Marche caratteristica del pendio da cui prende il nome. La legge ha incassato il via libera unanime. Rossi, entrando nel merito del provvedimento ha spiegato che l’obiettivo della legge è quello di «tutelare e valorizzare l’unica razza equina marchigiana, il Cavallo del Catria che nasce proprio nell’entroterra della provincia di Pesaro-Urbino».
Sulla questione è intervenuto anche l’assessore regionale all’Agricoltura Mirco Carloni il quale ha spiegato «vogliamo fortemente che i giovani riscoprano l’allevamento dei cavalli e ripartano dai mestieri della montagna, dall’allevatore al maniscalco, dall’istruttore sino all’accompagnatore».
Obiettivi che secondo Carloni si possono centrare rendendo «economicamente vantaggiose queste attività». L’assessore ha sottolineato che sono previsti «contributi per il miglioramento delle pratiche locali tradizionali legate al pascolo, per gli allevatori delle aree a ridosso delle superfici boschive nonché misure a favore dei metodi di produzione biologici e del benessere animale».
Infine ha sottolineato la convinzione «che il sostegno degli agricoltori e degli allevatori sia nevralgico per preservare il nostro territorio appenninico, conservare le risorse genetiche animali e vegetali nonché mantenere vivi gli usi e le consuetudini nelle nostre aree interne. Stiamo dimostrando concretamente che l’agricoltura e l’allevamento sono finalmente tornati al centro della politica regionale».
Nel dettaglio la legge andrà a finanziare, d’intesa con le associazioni di allevatori e di categoria, alcune attività di promozione e di tutela del Cavallo del Catria fra le quali la Fiera Nazionale del Cavallo di Chiaserna che quest’anno vede l’edizione primaverile svolgersi sabato 30 aprile e domenica primo maggio, e la partecipazione dei cavalli ad altre fiere.
La legge «va a promuovere attività quali l’ippoterapia e l’ippoturismo – ha detto Rossi – ed istituisce il Centro per il monitoraggio e la valorizzazione della razza del Catria che ho voluto legare proprio al nostro territorio, e nello specifico al Comune di Cantiano, quale centro focale di questa razza equina. Il Cavallo è un animale universalmente apprezzato in tutte le culture del mondo: avere una razza equina regionale non è una cosa da poco e non valorizzarla appieno significa non sviluppare le potenzialità economiche ed il grande ritorno di immagine che potremmo creare dietro al Cavallo del Catria». Un provvedimento che secondo Rossi premia «l’impegno dei tanti allevatori che hanno creduto in questa razza equina e che stanno lavorando per portarla sempre più in alto».