ANCONA – «L’edilizia è un comparto in salute, la domanda di lavoro non manca, le criticità sono rappresentate dai crediti fiscali ancora incagliati e dalla carenza di personale». Lo spiega Stefano Violoni presidente Ance Marche. A preoccupare il settore è la normativa del Superbonus modificata più volte, con i crediti fiscali ancora incagliati e la scadenza del 31 dicembre per la conclusione dei lavori che pende sulla testa delle imprese e dei proprietari delle abitazioni oggetto di interventi.
«Ci preoccupa una eventuale mancata proroga sulla scadenza dei lavori nei cantieri già avviati – spiega – ma il problema maggiore è che molte imprese sono rimaste bloccate a causa dei crediti fiscali incagliati che non portando liquidità nelle casse, hanno lasciato le imprese nella incertezza totale, nell’impossibilità di andare avanti con i lavori».
La richiesta dell’Ance è quella di una proroga in avanti della scadenza dei lavori con il Superbonus di almeno sei mesi, «Siamo d’accordo con la proposta del Governo – dice Violoni – di rimodulare la normativa permettendone l’accesso in base al reddito, ma è necessario anche mettere in campo una misura strutturale con un programma di investimenti serio per la crescita delle imprese».
«Chiediamo un terreno solido – prosegue – come non abbiamo mai avuto in questi anni, e un arco temporale più lungo per consentirci una programmazione». Entrando nel merito del Bonus energetico il presidente Ance Marche ritiene importante rispondere alle richieste di adeguamento del patrimonio edilizio che arrivano dall’Europa, ma sottolinea anche che in un territorio sismico come l’Italia, «occorre un intervento combinato, energetico e sismico, anche per procedere con l’adeguamento sismico degli edifici, che alla prima scossa un po’ più forte rischiano di crollare».
Il timore è che a fine anno molti cantieri non vedano la conclusione dei lavori, un problema che secondo Violoni «coinvolge anche la ricostruzione privata. Il Commissario Straordinario Guido Castelli sta facendo molto, c’è un confronto costante con lui, ma occorre ampliare le risorse relative al Superbonus, perché 200milioni sono pochi e ampliare il numero degli istituti bancari coinvolti. Speriamo che le banche tornino a fare le banche e tornino ad investire sulle imprese del territorio».
Per quanto riguarda la carenza di personale che affligge il settore dell’edilizia, specie nella fascia d’età giovanile fino ai 45-50 anni, secondo il presidente Anche Marche questa è imputabile da un lato all’incremento dei lavori, sia per il Superbonus che per la ricostruzione post sisma, dall’altro lato, spiega che la crisi dell’edilizia iniziata nel 2008 e finita nel 2020 «è coincisa con il pensionamento della maggior parte delle maestranze. Alcune imprese hanno chiuso e quelle rimaste in piedi non hanno investito sui giovani».
Una situazione, puntualizza, che ha scoraggiato i giovani dall’avvicinarsi e dal puntare su questo settore. «I giovani non si avvicinano più al mondo dell’edilizia – spiega – preferiscono scegliere altri settori. Una situazione visibile anche nel calo delle iscrizioni nelle scuole per geometri e questo causa una forte carenza di tecnici».