ANCONA – Discontinuità con il passato. È questa la linea politica scelta da Articolo Uno in vista della prossima competizione elettorale di primavera, quando gli elettori saranno chiamati alle urne per rinnovare il governo della Regione. Nei giorni scorsi il partito ha organizzato un incontro ad Ancona, nella sala dell’Informagiovani dove ha affrontato il tema del lavoro, una delle criticità del nostro territorio.
Si muove lo scacchiere delle alleanze visto che il tempo stringe e il centrosinistra deve organizzarsi per dare quanto prima al suo elettorato il nome di un candidato che raccolga un ampio consenso.
«Noi abbiamo a cuore il futuro delle Marche – ha dichiarato il coordinatore regionale di Articolo Uno Massimo Montesi -. Dai dati emerge una insoddisfazione e la necessità di discontinuità rispetto a ciò che c’è. Primi tra tutti: ricostruzione, sanità, lavoro e ambiente, di questi giorni la notizia che i parchi regionali hanno perso la qualificazione europea».
Una discontinuità che secondo Montesi deve entrare «nel merito delle questioni, nel metodo e nelle persone. Che non significa porre veti ma leggere con occhi liberi la realtà».
«Le Marche come l’Italia – prosegue – non sono più quelle del 2015: dobbiamo intercettare e rendere protagonisti i cittadini che non si riconoscono più nel centrosinistra tradizionale. Serve costruire una alleanza nuova, ampia, anche per il fatto che nuovi sono i soggetti. Aperta al civismo e ai 5 Stelle. Con la collaborazione preziosa dei corpi sociali».
Sulla questione Sardine il coordinatore regionale di Articolo Uno spiega che non vanno considerate come «’contro’. Con il massimo rispetto e senza alcuna intenzione di mettere le bandierine, apprezziamo il loro contributo di partecipazione e passione e teniamone conto».
Insomma uno scenario completamente nuovo sotto ogni punto di vista che impone «scelte che non si possono restringere a pochi, al Pd, e nemmeno con i vecchi metodi del passato».
Al centro dell’incontro che si è svolto sabato mattina (7 novembre) il lavoro. Erano presenti, oltre a Montesi, Luigi Agostini, autore del libro Neo Socialismo e referente nazionale del Forum Lavoro di Articolo Uno, Piero Gasperoni del Forum Nazionale, Daniela Barbaresi, Segretaria regionale della Cgil e Gianluca Busilacchi consigliere regionale di Articolo Uno.
Partendo dai temi generali e dalla necessità di una rilettura profonda e critica dell’attuale modello economico internazionale, «non più in grado di garantire un equilibrio generale, come dimostrano l’emergenza climatica, l’esplodere di conflitti in tante parti del mondo, la inevitabilità dei flussi migratori, le diseguaglianze crescenti – ha spiegato Montesi -, si è giunti al cuore del convegno, ovvero il lavoro che ha perso centralità ed è diventato semplicemente una conseguenza degli assetti mondiali finanziari, con la assoluta irrilevanza della politica, e purtroppo anche con la perdita della missione della “sinistra”».
Nel corso del convegno è emerso che la Regione «sta scivolando sempre più verso il sud, con una economia che non ha mai ripreso i ritmi precedenti la crisi del 2008 e che sta vivendo di nuovo un arresto». «Dopo dieci anni dalla grande crisi del 2008 – precisa – non ha ancora recuperato il numero degli occupati del 2008. Un lavoro sempre meno pagato, meno sicuro, di minore qualità, con maggiore presenza della precarietà e con la presenza di profonde e insopportabili diseguaglianze anche tra chi il lavoro ce l’ha».
Oltre alla disparità di retribuzione tra uomo e donna e alle insufficienti risorse con 27milioni in meno per la nostra Regione è emersa anche la crescita nell’ultimo anno del numero degli infortuni anche mortali.
Tra le richieste avanzate da articolo Uno, maggiori risorse per la sicurezza e la prevenzione, il rispetto dei diritti e delle tutele dei lavoratori negli appalti pubblici, stop al meccanismo dell’assegnazione dei servizi e degli appalti con il massimo ribasso e ad un sistema di subappalti incontrollabile, «che porta come risultato la compressione dei diritti». E poi più investimenti pubblici, con la manutenzione del territorio, la creazione di reti fisiche e digitali, la riconversione ecologica grande attenzione sulla legalità e sul rispetto dei diritti dei lavoratori nei cantieri del terremoto.