ANCONA – Taglio del nastro per la nuova base “Hems” (“Helicopter Emergency Medical Service) dell’elisoccorso delle Marche. La struttura con sede presso l’aeroporto Raffaello Sanzio di Falconara Marittima, dove sarà operativa h12 (il volo notturno avviene dalla base di Fabriano) è stata inaugurata oggi dall’assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini, assieme al responsabile SOSD Elisoccorso, Giampiero Gabrio Marinelli, al direttore amministrativo dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, Antonello Maraldo, al direttore Enac Regioni Centro, Silvia Ceccarelli, all’Ad dell’Aeroporto Raffaello Sanzio, Alexander D’Orsogna, al sindaco di Falconara Marittima, Stefania Signorini, insieme alle autorità civili e militari.
La base e l’eliambulanza sono state benedette all’interno dell’hangar da Padre Enrico Matta, assistente religioso dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche. Un servizio importantissimo, quello dell’elisoccorso che copre due regioni, Marche e Umbria (quest’ultima con la base di Fabriano) e che centralizza i pazienti all’ospedale regionale di Torrette (Ancona), dea di secondo livello.
Nel corso della presentazione che ha preceduto il momento del taglio del nastro, il responsabile dell’elisoccorso ha illustrato i dati relativi agli interventi eseguiti nel 2021. Nel dettaglio l’anno scorso sono stati complessivamente 1.213, di cui 988 primari (553 con Icaro 01 e 435 con Icaro 02), 64 dei quali in ambiente “ostile”, e 225 secondari (ovvero per patologie tempo-dipendenti).
Per quanto riguarda gli interventi primari, ha detto Marinelli, il tempo medio di intervento sul posto è risultato di 55 minuti per un totale di 905 ore. Nell’ambito degli interventi secondari (225) 119 sono stati condotti da Icaro 01 e 106 da Icaro 02, con un tempo medio di intervento sul posto di 25 minuti per un totale di 93,7 ore.
Il numero di missioni notturne mensili (svolte dalla base di Fabriano, attiva h24) è risultato di 66 di cui 14 per interventi primari e 52 per interventi secondari. Il responsabile del servizio ha spiegato che la fascia oraria maggiormente utilizzata è stata quella che va dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 e che il 64% degli interventi centralizzati ha ricevuto una risposta di trattamento intensivistico e anche di intervento chirurgico nell’arrivo in Pronto Soccorso, un dato, ha detto, in linea con la media nazionale.
Inoltre, ha sottolineato l’importanza della formazione, spiegando che il personale sanitario viene portato ogni sei mesi in ambiente impervio (roccia, parete o neve) dove acquisisce ulteriore abilità nella movimentazione. Dall’arrivo della chiamata di soccorso «nell’intervento primario abbiamo pochi minuti per la partenza» ha detto Giampiero Gabrio Marinelli, spiegando che «alla chiamata della centrale risponde il comandante il quale identifica con Gps la località dell’intervento: nel frattempo il tecnico prepara l’elicottero all’esterno dell’hangar e il personale sanitario segue il tecnico e il comandante per l’imbarco a bordo».
Tra le ultime novità «portate all’interno del servizio regionale c’è quella di poter ‘verricellare’ (calare con verricello sul posto, ndr) con una unica operazione sia il medico che l’infermiere – ha spiegato il comandante Francesco Pieroni – : da sei mesi riusciamo a portare l’equipe sanitaria al completo direttamente sul luogo dell’incidente e questo ci da rapidità ed efficienza nel servizio».
investimento?
quanti elicotteri?