ANCONA – Agosto al top nell’entroterra marchigiano, mentre la costa risente di un leggero calo di presenze, dovuto con tutta probabilità alla piena ripresa dei viaggi verso l’estero, complice anche una flessione dei costi dei voli. È il primo bilancio della stagione estiva tracciato dagli operatori turistici che guardano al mese di settembre speranzosi di allungare l’estate.
«Le strutture ricettive dell’entroterra hanno lavorato molto bene» dice Emiliano Pigliapoco, consigliere regionale di Federalberghi Confcommercio Marche invece, «sulla costa c’è stato un calo, maggiore nel Sud della regione, tra ascolano, maceratese e fermano». «Senigallia e Pesaro hanno tenuto bene», evidenzia, spiegando che «la mucillagine non ha influito in alcun modo sull’occupazione delle strutture alberghiere». La flessione di presenze, rispetto all’anno scorso, semmai è dovuta, secondo Pigliapoco alla «ripresa dei viaggi all’estero», ma anche alle nuove abitudini e preferenze dei turisti che cercano la vita all’aria aperta.
«Nelle aree interne – spiega – c’è stato un ottimo afflusso soprattutto perché i turisti cercano strutture che permettano di praticare attività sportive all’aria aperta» come trekking, bicicletta, passeggiate in mezzo alla natura, e servizi come piscina e centri benessere. Per quanto riguarda il mese di settembre «le prenotazioni ci sono, anche per il congressuale e il business, ma a metà settembre iniziano le scuole e difficilmente si potranno fare grandi numeri» conclude.
A confermare l’attrattività dell’entroterra marchigiano, con le sue colline e le montagne, è anche Gianni Togni, presidente regionale di Terranostra Marche Coldiretti. «Ad agosto abbiamo registrato il pienone negli agriturismi marchigiani, solo l’ultima settimana l’occupazione è al 90% – spiega Togni – Il soggiorno medio va dai 5 ai sette giorni, con prenotazioni fatte per tempo e pochi last minute».
E anche le prospettive per settembre sembrano buone dato che fino a metà mese ci sono già diverse prenotazioni e l’occupazione si aggirerà tra il 30 e il 60%. «Siamo soddisfatti – prosegue – arrivare al 16 settembre con il 50% delle strutture occupare è un buon risultato». I dati sono in crescita rispetto all’estate del 2023, specie nell’entroterra maceratese, mentre la zona costiera e quella della prima collina registrano un leggero calo. Secondo Togni occorre puntare sulla promozione turistica per far «emergere» le Marche come meta.