ANCONA – Un gruppo di ‘esodati’ del Superbonus 110 si è ritrovato in presidio questa mattina – 13 luglio – davanti alla sede della Regione Marche ad Ancona per chiedere lo sblocco della cessione dei crediti e sollecitare un intervento normativo nazionale. Una protesta che sta interessando diverse regioni.
Un sit-in che oltre alla protesta ha visto anche il coinvolgimento della politica, con la partecipazione di esponenti dell’opposizione (Pd e M5s). Al sit-in erano presenti l’ex parlamentare del Movimento 5 Stelle Sergio Romagnoli e il capogruppo in Consiglio regionale del Pd Maurizio Mangialardi, che sul tema aveva presentato una mozione con cui impegnava la giunta a chiedere interventi per lo sblocco delle cessioni dei crediti maturati da privati, imprese e tecnici nel 2021, 2022 e 2023 tramite le partecipate statali Poste e Cassa Depositi e Prestiti, mozione bocciata.
Gli esodati del Superbonus 110, dopo essere rimasti con i lavori a metà o non iniziati, chiedono soluzioni. «Abbiamo iniziato i lavori a seguito di una legge di Stato» dice Mario Cardone, uno degli esodati del Superbonus, ma «a novembre 2021 una legge di bilancio del governo Draghi è andata di fatto a bloccare la cessione dei crediti, lasciando tutti noi con i cantieri fermi e case sventrate. Chi poi nel frattempo era uscito di casa per andare in affitto, non potendo restare lì durante i lavori, magazzini affittati e imprese che non riuscivano a riscuotere i lavori già iniziati: una situazione – prosegue – di disagio che si porta avanti ormai da oltre due anni».
La richiesta, spiega, è quella «che sia fatto qualcosa per almeno riparare chi già si è esposto e rischia di non ritornare a casa propria». «Ieri al Mef c’è stato un incontro con Conte» prosegue «ci auguriamo che la cosa vada a buon fine perché le situazioni sono tante e disperate e non vediamo luce».
«Le nostre famiglie – dice Donatella Campanelli – hanno fatto delle scelte facendo anche degli investimenti e per sopperire ai lavori che non vanno avanti abbiamo fatto anche dei mutui e dei prestiti: ho venduto la mia casa, sto in affitto in un appartamento, perché doveva essere una situazione provvisoria, di 9 mesi».
«Una protesta che si ripete un po’ in tutta Italia – ha detto l’ex parlamentare pentastellato Sergio Romagnoli – da diverso tempo c’è un picchetto anche a Roma, a cui ha partecipato il presidente Conte, ieri». «I crediti bloccati – spiega – hanno portato ad una situazione di disagio a livello nazionale di lavoratori e aziende che si sono trovati all’improvviso» con i crediti bloccati «un meccanismo che aveva rilanciato l’Italia sul territorio con il lavoro e una edilizia che riqualificava gli edifici di tutta Italia».
Romagnoli attacca e sostiene che a fronte di «una protesta costante in tutta Italia si fa finta di niente per poi andare a ripristinare vitalizi». La richiesta a livello nazionale è quella di «semplificare» e «fare un decreto legge per ripristinare e sistemare la situazione» nelle Marche la richiesta alla Regione è quella di attivarsi e «con Marta Ruggeri abbiamo fatto delle pdl per facilitare lo sblocco immediato».
Il capogruppo del Pd in consiglio regionale Maurizio Mangialardi ha espresso «il sostegno e la solidarietà» dei dem «a famiglie e imprese che sono state tradite dallo Stato. Il governo nazionale e quello regionale devono fare qualcosa rispetto a questo». Il dem ha poi ricordato la mozione presentata e bocciata «spero ci sia il momento di riflessione da parte del governo regionale per far sì che in conferenza Stato-Regioni si possa intervenire per togliere dalla disperazione tante famiglie che hanno creduto in un progetto e che senza nessun motivo oggettivo è stato cancellato».