ANCONA – «Il Tiopentone sodico appare idoneo a garantire una morte rapida (minuti) e indolore». È il farmaco scelto per Mario, il marchigiano tetraplegico che ha chiesto di accedere al suicidio medicalmente assistito in Italia. Lo fa sapere l’Associazione Luca Coscioni che parla di «nuova svolta storica» nel caso del 43enne che da oltre 15 mesi sta combattendo la sua battaglia in forza della sentenza della Corte Costituzionale sul caso “Cappato\Dj Fabo”.
Nelle settimane scorse Mario, assistito dal collegio legale dell’Associazione Coscioni, aveva ottenuto il via libera dal Comitato Etico della Regione Marche, Cerm, circa la sussistenza «di tutti i requisiti previsti dalla sentenza della Consulta» dopo che aveva denunciato Comitato e Asur Marche «per il reato di tortura, oltre che per il reato di omissione di atti di ufficio e tutti gli ulteriori reati collegati che potessero configurarsi, a causa dei continui ostruzionismi e omissioni, che si manifestavano sotto forma di mancate verifiche sul farmaco e le relative modalità di somministrazione» si legge nella nota dell’Associazione Coscioni.
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La vicenda di Mario era rimasta arenata sulla scelta del farmaco, ma ora «la validazione del farmaco e delle modalità di auto somministrazione crea finalmente un precedente che consentirà a coloro che si trovano e si troveranno in situazione simile a quella di Mario di ottenere, se lo chiedono, l’aiuto alla morte volontaria senza dover più aspettare 18 mesi subendo la tortura di una sofferenza insopportabile contro la propria volontà», spiegano i dirigenti dell’Associazione Luca Coscioni.
Il Gruppo tecnico multidisciplinare istituito ha analizzato in 15 pagine tutta la situazione, approfondendo le tematiche tossicologiche «per esprimersi su un tassello fondamentale che va a completare la richiesta contenuta nell’ordinanza del Tribunale di Ancona emessa il 9 giugno scorso» si legge nella nota. La commissione, composta da due direttori di Unità operativa complessa (Anestesia-Rianimazione e Medicina legale), due direttori di Unità operative semplici dipartimentali (Cure palliative e Farmacia), un ordinario di Farmacologia e un dirigente Asur, «dopo un’ampia discussione e all’unanimità ha risposto in maniera precisa e dettagliata. In merito a modalità, metodica e farmaco prescelto da Mario», il Tiopentone sodico «ad un dosaggio non inferiore a 3-5 grammi» tramite «auto somministrazione mediante infusione endovenosa».
Il legale Filomena Gallo e Marco Cappato, hanno così commentato: «Sarebbe grave se ora il Parlamento insistesse a voler approvare delle norme, come quella in discussione alla Camera, che restringono, invece che ampliare, le regole già definite dalla Corte costituzionale. È a questo punto ancora più importante che si possa tenere il Referendum sul fine vita, che consentirebbe di eliminare la discriminazione nei confronti di coloro che devono essere aiutati da un medico per ottenere di porre fine alla propria vita senza soffrire, una possibilità oggi vietata perché si configura il reato di “omicidio del consenziente”».