ANCONA – «C’è grande entusiasmo» per il progetto «un messaggio molto importante per la città». Così il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori in vista della firma tra l’Ateneo dorico e Manelli Impresa Spa di Monopoli (Bari), aggiudicataria del bando, il contratto per l’appalto dei lavori di riqualificazione energetica, edilizia e impiantistica dell’ex palazzo di vetro, che ospitava la sede della Provincia di Ancona. Termine dei lavori previsto nel 2025, dopo 730 giorni dalla firma del contratto che sarà siglato il prossimo 23 marzo.
Una volta che i lavori saranno ultimati, nel 60% della struttura oggetto di riqualificazione, saranno ospitati gli uffici amministrativi dell’Ateneo, il Rettorato e spazi dedicati a studenti e studentesse, mentre nel resto (40% circa) troveranno spazio uffici della Provincia. «Siamo andati oltre il nostro compito – ha sottolineato il rettore – , perché il compito dell’Università dovrebbe essere quello di realizzare laboratori, aule, forse un po’ di edilizia per gli studenti».
Un percorso iniziato in tandem con la Provincia di Ancona nel 2019, quando il 23 settembre di quell’anno l’Università era diventata proprietaria dell’ex palazzo di vetro e dell’immobile di Piazza Roma, sede storica del Rettorato, con l’atto di compravendita del valore complessivo 7,9 milioni di euro. Da lì era seguito il preliminare di vendita con il quale l’Ateneo si era impegnato a restituire il 40% dell’ex palazzo di vetro, una volta ristrutturato, alla Provincia a compensazione del costo di acquisto delle due strutture. Gregori ha voluto sottolineare l’importanza di restituire alla città l’ex palazzo di vetro riqualificato, in quanto «se la struttura fosse rimasta lì, sarebbe stata anche degradante come immagine».
La data del 23 marzo sancisce una tappa importante nell’iter avviato nel 2019, perché segna l’avvio della fase operativa. Nel nuovo complesso troveranno spazio ambienti dedicati al lavoro, allo studio degli studenti e delle studentesse dell’Ateneo, e al personale dipendente dei due enti, con una particolare attenzione alla sostenibilità energetica per ridurre i consumi e con soluzioni impiantistiche all’avanguardia per la tutela della salute di chi vivrà questi luoghi. Gregori ha ricordato che il cronoprogramma viene sostanzialmente rispettato nonostante gli sconvolgimenti portati dalla pandemia e dai rincari, l’ultimazione dei lavori era prevista nel 2025, ed entro giugno di quell’anno saranno terminati i lavori.
Il percorso per restituire al capoluogo non si è arrestato neanche con la pandemia e proprio nel 2020 (ottobre) è stata affidata la progettazione definitiva ed esecutiva dei lavori ad un raggruppamento temporaneo di progettisti costituito da ACALE s.r.l.; FIMA ENGINEERING s.r.l.; TFE ingegneria s.r.l.; Ingegner Marija Golubovic; Ingegner Lorenzo Sensini; Archeolab Soc Coop.
Nel marzo 2022 era stato approvato il progetto definitivo del Palazzo di vetro e nel mese di giugno 2022 il progetto esecutivo. Ad agosto 2022 era stata indetta la gara per l’affidamento dei lavori, aggiudicata nel mese di dicembre 2022 alla ditta Manelli Impresa Spa. Dopo l’approvazione del progetto definitivo del Palazzo di Vetro, il 30 marzo 2022, e del progetto esecutivo, il 29 giugno 2022, da parte del Consiglio di Amministrazione dell’Univpm si è avviato l’iter per l’affidamento dei lavori.
Il 26 agosto 2022 era stata indetta la procedura di affidamento dei lavori relativi al nuovo Rettorato – Palazzo di Vetro con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per un importo complessivo da porre a base di gara pari a 18.319.571,37 euro oltre l’Iva. Lavori aggiudicati il 22 dicembre 2022 alla Manelli Impresa che ha ottenuto un punteggio complessivo pari a punti 98,88/100, per un importo complessivo pari a 16.271.113,76 euro al netto dell’Iva (percentuale di ribasso praticata dall’Impresa pari al 11,22%). Il rettore Univpm, Gian Luca Gregori ha spiegato che l’Ateneo è in attesa degli esiti del bando di finanziamento (da 8milioni) del Miur, sull’edilizia universitaria, che «ci potrebbe consentire di recuperare il 50% del costo».
Il presidente della Provincia di Ancona, Daniele Carnevali ha sottolineato il valore simbolico per l’ente di rientrare nella sede storica «in una casa rinnovata, con una Provincia rinnovata» perché proprio nel 2025, termine dei lavori, l’elezione del presidente e della giunta della Provincia potrebbe tornare ad essere diretta.
Il pro Rettore Univpm Marco D’Orazio ha sottolineato che attraverso l’intervento si manifesta la volontà dell’Ateneo di mettersi a disposizione della città ed ha rimarcato «la forte attenzione al contenimento dei consumi energetici». Il direttore generale Univpm Alessandro Iacopini, nel ripercorrere l’iter del progetto ha spiegato che a causa dei rincari c’è stato un incremento del 30% circa dei costi rispetto al progetto iniziale, costi contenuti eliminando un ponte che avrebbe dovuto collegare le due strutture dell’ex palazzo di vetro, quella che guarda in Piazza Roma con quella che guarda su Piazza Pertini. Inoltre ha spiegato che gli uffici dell’amministrazione troveranno spazio nella nuova sede, dove lavoreranno circa 200 dipendenti dell’Ateneo. Lo scheletro delle due strutture in ferro rimarrà, non sarà demolito, ma consolidato anche nel solaio. Al nuovo Rettorato si accederà da Piazza Roma, mentre alla Provincia da Piazza Pertini. Nell’ultimo livello saranno realizzate sale consiliari.
Il progetto architettonico
La posizione dell’edificio risulta di notevole importanza in quanto si trova nel punto di connessione tra Piazza Roma e Piazza Pertini, oggi vuoto urbano di particolare dimensione. La riqualificazione dell’edificio, sotto il profilo urbanistico, vuole ridare connessione a parti di città ora separate grazie ad un sistema costituito da una galleria interna cui si affacciano diversi tipi di servizi ed una piazza di collegamento tra via Palestro e Piazza Roma, ricavata tra questo edificio ed il Palazzo Storico del Rettorato. La sua funzione di connessione tra parti della città è esaltata dalla progettazione della facciata che prevede parti in accesso ed in recesso, con due torri d’angolo contrapposte atte a caratterizzare gli ingressi dell’Università Politecnica delle Marche e della Provincia di Ancona.
La parte in recesso si caratterizza per un ritmo sincopato di bucature, intervallate e tagliate verticalmente da frangisole, utili a garantire ombreggiatura. La facciata in aggetto caratterizza l’edificio sui lati lunghi con pannelli caratterizzanti da diverse cromie per richiamare i colori che caratterizzano gli edifici della città ed i materiali storicamente utilizzati. Il piano terra cerca di garantire la continuità con lo spazio pedonale di piazza Roma, quello della nuova Piazza e quello della retrostante Piazza Pertini, così da garantire la continuità degli spazi pubblici, garantendo respiro alla cortina muraria di corso Stamira. Qui è presente una hall di ingresso ed uffici aperti al pubblico, organizzati così da garantire piena accessibilità. Al livello più alto delle due torri si trovano le sale, dedicate alle attività istituzionali di più alto livello dell’Università Politecnica delle Marche e della Provincia. Il progetto si caratterizza per soluzioni particolarmente avanzate sotto il profilo della sostenibilità ambientale, utili a ridurre il fabbisogno energetico; sotto il profilo impiantistico considera le istanze portate dall’esperienza pandemica e sotto il profilo strutturale prevede interventi particolarmente significativi per adeguare la struttura preesistente alle istanze attuali.
«Al termine dei lavori parte della struttura sarà restituita alla Provincia. L’edificio è infatti stato diviso verticalmente in due parti, la prima verso Piazza Roma, rappresenta la nuova sede dell’Università Politecnica Delle Marche – continua Iacopini – per un volume netto di 4.320 mq; la seconda verso piazza Stamira rappresenta la nuova sede della Provincia di Ancona, pari a 2860 mq netti. Gli ingressi saranno separati in modo da garantire completa autonomia ai due enti. L’Università – conclude il Direttore Generale – potrà riportare in maniera organica tutto il personale tecnico amministrativo dei servizi funzionali e trasversali alle diverse Aree culturali in questa nuova sede che ospiterà circa 200 collaboratori oltre agli organi di Ateneo».