Si è aperto ieri, 3 ottobre, ad Ancona, al Teatro delle Muse, con il convegno dal titolo “Sanità Marche. Visione e percorso”, il cartellone di eventi dell’Extra G7, dedicati ai temi della salute e della sanità, che culmineranno con l’arrivo dei 7 ministri. Ad aprire i lavori, nel momento dei saluti istituzionali, Daniele Silvetti, sindaco di Ancona. Il primo cittadino ha parlato di un evento «fortemente voluto da questa città» che «vuole dare un proprio contributo su un tema centrale come quello della salute». «Più alta è l’asticella nella sanità più elevato il livello di democrazia», ha tenuto a sottolineare ringraziando la giunta regionale per «aver dato dignità ai sindaci» nella governance dei sistemi sanitari.
«Per Ancona e per le Marche è un momento storico» ha concluso, nel sottolineare la presenza di oltre 400 relatori da varie nazioni nell’ambito dei 52 eventi che si terranno ad Ancona, sui temi della «salute, prevenzione, welfare e innovazione». Presenti all’apertura dell’Extra G7 anche la sottosegretaria al Mef, Lucia Albano, e il sottosegretario alla salute Marcello Gemmato.
A ribadire l’importanza del G7 Salute che per la prima volta si tiene nelle Marche è stato anche Francesco Acquaroli, presidente della Regione: la salute «è un tema che tocca la quotidianità delle nostre comunità». «Con le riforme cerchiamo di dare risposte all’altezza delle aspettative» dei cittadini e che «incontrano le esigenze delle persone più anziane». Filippo Saltamartini, assessore regionale alla sanità si è focalizzato sulle riforme attuate dalla giunta per riorganizzare il sistema sanitario ed efficientarlo, ottimizzandone le spese. Ha ricordato la legge di riforma che ha sostituito l’Asur, azienda sanitaria unica, con cinque Ast, aziende sanitarie territoriali, alle quali si affiancano due aziende ospedaliere, Inrca e Torrette».
Poi il Piano Socio Sanitario regionale, che ha fotografato i fabbisogni del territorio: «Stiamo lavorando per risolvere le numerose lacune ereditate» ha detto nel suo discorso, facendo riferimento alla carenza di personale per «l’insufficiente programmazione degli anni passati» e poi al tetto di spesa che limita le assunzioni, ma che grazie al finanziamento di 134 miliardi sul Fondo sanitario nazionale «più 19 miliardi rispetto al 2019» potrà essere gradualmente superato, grazie anche alle borse di formazione finanziate dalla Regione per formare medici e specialisti e messe a disposizione dal governo e grazie alle borse di formazione per gli specialisti che scarseggiano nelle corsie degli ospedali».
Saltamartini ha ricordato che proprio per superare la carenza di personale sono state attivate le farmacie dei servizi e sono in corso di allestimento sul territorio i Punti Salute. Parlando del tema delle liste di attesa, ne ha attribuito la genesi ai tagli alla sanità operati negli anni dal 2012 al 2020 e alla carenza di personale, medici, infermieri e tecnici, mentre tra le note positive ha ricordato che le Marche sono state riconosciute Regione benchmark nel rispetto all’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza e «il quadro tendenzialmente positivo» attestato dalla Corte dei Conti in occasione del giudizio di parificazione del Bilancio della Regione Marche del 2023. Al di là delle lacune ha concluso auspicando maggiori risorse per il Sistema Sanitario nazionale e garantendo l’impegno della Giunta a garantire il diritto alla salute dei cittadini.
Il tema dell’edilizia sanitaria è stato affrontato dall’assessore regionale Francesco Baldelli che nel suo discorso ha affermato che le criticità presenti nel sistema sanitario «dipendono da riforme passate che non sono riuscite a raggiungere l’obiettivo». «In Italia sei ospedali su 10 hanno più di 70 anni – ha detto – per cui parte delle risorse che potrebbero essere destinate ai servizi e ai cittadini» vengono distolte per sostenere i costi di manutenzioni legati alle strutture vetuste.
«Ecco perché costruiamo ospedali – ha proseguito nel suo esame della situazione – per ottimizzare i bilanci delle aziende» e le spese per le manutenzioni delle strutture. «Costruiamo ambienti dove il personale possa esprimere al meglio la propria professione. Non è vero ce pensiamo solo ai contenitori e non ai contenuti – ha incalzato – cerchiamo di renedere le strutture più attrattive» affinché quanto «il personale sarà pronto perché formato, anche le strutture saranno pronte». Sulla questione della fuga dei medici verso i Paesi esteri ha dichiarato: «Critichiamo medici e infermieri che si trasferiscono all’estero», un fenomeno legato al fatto che nel Paese non è stata costruità «la qualità del lavoro».
A rassicurare sulle nuove risorse per il sistema sanitario è stato il sottosegretario Marcello Gemmato che ha annunciato anche per il 2024 il segno più con l’obiettivo di garantire cure ad una popolazione che invecchia. Gemmato ha spiegato che le Regioni chiedono al Governo più risorse e che l’esecutivo ha fatto fronte a questre richieste nelle due finanziarie. «Quest’anno sono stati impostati ulteriori 4 miliardi nel bilancio per il Fondo Sanitario Nazionale» ha detto, rimarcando che il sistema sanitario italiano «è al quarto posto al mondo» citando come fonte Bloomberg «un valore che dobbiamo difendere». «Il ministro Schillaci (alla salute, ndr) e il governo Meloni hanno scelto Ancona come luogo fisico dove sviluppare questi ragionamenti perché in questa Regione le performance sanitarie dopo il Covid sono notevolmente migliorate» ha concluso, evidenziando anche il «segno in più» sulle liste d’attesa: «La Regione Marche e tutta l’Italia possono offrire una prospettiva e suggerimenti a tutto il mondo».
La sottosegretaria al Mef Lucia Albano ha sottolineato che il governo sta investendo più del passato «perché vuole una sanità efficiente e pubblica che risponda a tutte le esigenze e necessità del cittadino. La strada è investire nella prevenzione e sul territorio e la Regione Marche è virtuosa in questo senso. Mi complimento per i risultati che testimoniano il grande impegno anche sugli investimenti sia per quanto riguarda la riforma sanitaria e le liste d’attesa, contemperando l’aspetto clinico con quello economico. Apprezzo in particolare – ha concluso – l’approccio basato sulla centralità delle informazioni e dei dati per avere una visione e raggiungere dei risultati come quelli sottolineati dall’ispettore Adduce. Maggiore efficienza e controllo della spesa nel rispetto della territorialità».