ANCONA – «La riapertura della ferrovia Subappennina Italica, è il segno della filosofia e della visione delle infrastrutture della Regione Marche». Così l’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli, a margine della conferenza stampa per la riapertura della tratta ferroviaria Fabriano – Pergola (Subappennina Italica) che sarà inaugurata domenica 26 settembre con il primo dei tre viaggi in programma del treno turistico.
L’assessore nel suo intervento ha voluto sottolineare l’impegno della Regione Marche in favore dell’interconnessione e dell’intermodalità del territorio, per troppo tempo rimasto fuori dai “radar”, che si concretizza ad un anno dall’elezione della nuova Giunta Acquaroli con la riapertura dei 31,6 km di linea, che venne attivata il 28 aprile del 1895 con l’intento di collegare le Marche con l’Emilia Romagna.
Non l’unico progetto però per quanto concerne la mobilità su rotaia, Baldelli ha infatti rimarcato il piano di opere approntato dalla Regione che vede nel “carnet” di infrastrutture anche il raddoppio e la velocizzazione della tratta Orte – Falconara, e la collaborazione con le Regioni della dorsale Adriatica, dall’Emilia Romagna alla Puglia, per l’Alta Velocità Ferroviaria.
Accanto a questo «l’inaugurazione di una ferrovia chiusa dal 2013 che si interconnetta con una viabilità stradale moderna e veloce alla quale stiamo lavorando». «Le Marche negli ultimi 15 anni» afferma, hanno subìto «una serie di chiusure, mentre da un anno a questa parte stiamo lavorando alle riaperture, presentandoci sui tavoli ministeriali, a RFI, Fondazione FS, così come ad ANAS e Società Autostrade, con idee e progetti che mancavano da decenni».
Un’operazione che l’assessore ha spiegato non essere «nostalgica», ma strategica, sia sul fronte dello sviluppo economico. Nell’anno europeo delle Ferrovie (2021), ha ricordato Baldelli, «gli Stati Europei vogliono creare uno spazio territoriale ferroviario unico in Europa, come straordinario volano di economia e imprenditorialità».
Oltre al viaggio inaugurale, istituzionale, che si terrà domenica 26 settembre alle 8,45 con partenza da Ancona, sono già in scaletta ulteriori due tour: domenica 3 ottobre e domenica 24 ottobre. Questi primi viaggi porteranno marchigiani e turisti alla scoperta delle bellezze del territorio, facendo tappa a Pergola per una visita al Museo dei Bronzi di Cartoceto e Sassoferrato alla Miniera di Zolfo di Cabernardi.
I successivi collegamenti, che proporranno dei veri e propri pacchetti turistici, si svilupperanno anche intorno al cicloturismo, alle Grotte di Frasassi, ai percorsi religiosi come ad esempio l’Eremo della Madonna del Sasso e altri percorsi venerati dagli Ortodossi. Poi il filone dell’enogastronomia, con i fiori all’occhiello del territorio: tartufo e verdicchio.
E sono già tante le associazioni, le fondazioni ed i privati che si stanno facendo avanti, formulando proposte, che potranno entrare a far parte dei pacchetti turistici che potranno prevedere viaggi anche della durata di due-tre giorni, per collegare poi in futuro la tratta anche con il traffico crocieristico del porto di Ancona. Insomma un progetto ambizioso che punta a garantire sviluppo economico, tramite il potenziamento delle infrastrutture, uno step essenziale.
L’assessore Baldelli ha sottolineato infatti che la Ferrovia è una infrastruttura che consente non solo la sostenibilità ambientale, ma anche la riduzione degli ostacoli alla crescita economica, mettendo in sinergia costa ed entroterra. A tal riguardo ha evidenziato che attualmente viaggiano su treno il 7% dei passeggeri e l’11% delle merci, ma negli obiettivi dell’Unione Europea c’è quello di implementare il trasporto delle merci su rotaia e arrivare nel 2030 al 30%, e nel 2050 al 50%.
Un trasporto che oltre ad essere sostenibile è anche sicuro come mostrano i dati: la mortalità per km in seguito ad incidenti ferroviari è dello 0,1%, dello 0,23% sui bus, del 2,7% in auto e del 38% in moto, insomma il treno «è il mezzo più sicuro» osserva Baldelli.
Luigi Francesco Cantamessa, direttore generale di Fondazione Fs Italiane, ha parlato di «una grande svolta nella politica dei trasporti verso la ferrovia della Regione Marche. Riattiviamo un tronco apparentemente marginale di tratta ferroviaria, la Pergola – Fabriano, ma il messaggio è importantissimo: quei paesi e quelle zone interne possono beneficiare da domenica di un turismo colto, sostenibile, davvero alla ricerca dell’esperienza». A bordo di un treno storico, con partenza da Ancona, sulla linea ordinaria per Fabriano, marchigiani e turisti si dirigeranno verso Sassoferrato e Pergola.
«Le Marche sono un avanguardia – ha detto – , sono infatti la prima e unica regione che ha contattato Fondazione FS italiane per studiare e realizzare la riapertura di una tratta storica». Cantamessa ha rimarcato che il nuovo governo regionale è stato il primo in Italia «ad invertire una rotta suicida», che ha portato nel Paese alla chiusura di numerose tratte: «una politica miope sulla rete ferroviaria» che non ha portato a risparmi rilevanti, come ha sottolineato, ricordando che mentre si smantellava la Stazione Marittima di Ancona, a Roma si tenevano convegni sull’intermodalità.
Il direttore della Fondazione Fs ha sottolineato che i lavori hanno interessato la tratta «nel pieno rispetto storico e ambientale della Valle», un prototipo che può garantire lo sviluppo anche di altre funzioni della tratta, aprendo la strada alla sua «riattivazione anche al trasporto pubblico locale. Abbandonarla significherebbe perdere una infrastruttura e la sua storia di 100 anni». Inoltre ha evidenziato che per ogni euro investito nella riattivazione di una tratta turistica come la Fabriano – Pergola, i territori beneficiano di almeno il doppio dell’investimento effettuato.
Nicola D’Alessandro, Doit Ancona di Rfi (direttore operativo), entrando nel merito degli interventi che hanno interessato la Fabriano – Pergola, chiusa da 10 anni «per una frana da avverse condizioni meteorologiche» ha spiegato che il primo step dei lavori si è concentrato sul recupero dell’infrastruttura, invasa dalla vegetazione. Al disboscamento sono seguite poi le verifiche su ponti e gallerie, per il monitoraggio della sicurezza di queste opere, alcune delle quali sono state oggetto di consolidamento.
Grande l’attenzione di Rfi alla sicurezza e al comfort della linea, con la tratta che è stata anche oggetto di livellamento. «Ma siamo a metà cammino» ha spiegato D’Alessandro, sottolineando che i 18 passaggi a livello che costellano i 31,6 km di tratta in questi primi viaggi saranno presenziati da personale delle Ferrovie, ma successivamente verranno eseguiti lavori di automatizzazione che renderanno più agevole l’organizzazione dei treni. Tra gli interventi eseguiti anche la sostituzione di 7 deviatori, il recupero delle colonnine idriche, oltre che la riqualificazione delle Stazioni di Pegola e Sassoferrato.
Christian Colaneri, direttore commerciale di Rfi, ha sottolineato l’esecuzione dei lavori in tempi record che hanno visto le squadre di Rfi impegnate anche nei fine settimana per due mesi, così da garantire il viaggio inaugurale il 26 settembre. Il dirigente regionale Raimondo Orsetti, ha posto l’accento sull’impegno della Regione nel far uscire il territorio «dal cono d’ombra» in cui è rimasto per troppo tempo ed ha affermato che le Marche sono una meta interessante, come confermano anche i dati della stagione estiva.
L’architetto della Regione Nardo Goffi, ha annunciato l’impegno degli uffici tecnici per la valorizzazione delle linee interne, così da collegare i treni con le altre infrastrutture strategiche, come Interporto, Aeroporto, Porto, ma anche verso l’ospedale regionale di Torrette.
L’assessore Baldelli, parlando della Stazione Marittima di Ancona, smantellata nel corso della precedente Giunta, ha affermato la volontà di studiare con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale e con Ferrovie, una soluzione per eliminare quelle interferenze delle attività portuali (carico e scarico delle merci e transito su gomma), che avevano portato allo smantellamento della tratta. «Attendiamo la nomina del nuovo presidente dell’Autorità», conclude, per lavorare sulla questione.
Antonio Recchi titolare dell’agenzia Criluma Viaggi, ha spiegato che sono già numerosissime le richieste di prenotazione: il treno storico turistico, è costituito da 4 carrozze, i cui gruppi di viaggiatori saranno suddivisi in due sottogruppi, organizzati per gli spostamenti nelle diverse tappe.