Ancona-Osimo

Sversamenti: otto anni per risolvere il problema. Al via la fase progettuale

Il Documento Preliminare di Progettazione è stato illustrato in conferenza stampa dal sindaco di Ancona, dal sindaco di Falconara e dal direttore di Viva Servizi. La gara prenderà avvio a settembre 2019; previsti 3 interventi dal costo di 22 milioni di euro

ANCONA- Piove, si aprono gli scolmatori e puntualmente scattano i divieti di balneazione. Ci vorranno otto anni per risolvere il problema degli sversamenti a mare sui litorali di Ancona e Falconara Marittima. Dopo una fase iniziale di studio e programmazione, il Consiglio di Amministrazione di Viva Servizi SpA– cui è stato dato mandato di sviluppare le strategie stabilite dai due consigli comunali congiuntamente nel 2017 e di trovare le risorse-  ha approvato a fine luglio, il Documento Preliminare di Progettazione (DPP) che di fatto consente di passare alla fase di progettazione per la quale è stimata una spesa di 1,7 milioni di euro. La gara prenderà avvio il prossimo mese, a settembre 2019. Il DPP è stato illustrato questa mattina (5 agosto) in conferenza stampa dal sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, dal sindaco di Falconara, Stefania Signorini, e dal direttore di Viva Servizi, Moreno Clementi.

Sono tre gli tre interventi identificati nel DPP dal costo complessivo di 22 milioni di euro. La copertura finanziaria è già stata trovata e sarà a carico di Ato 2 Marche Centrali mentre la Regione Marche contribuirà con due milioni di euro. Il primo intervento, dal costo di 9,3 milioni, è per le opere previste sul litorale anconetano, ovvero sui fossi Manarini e Palombina e per la realizzazione di tre vasche. Il secondo, 7,1 milioni, è per la realizzazione di un collettore di gronda a Falconara e relativa vasca di prima pioggia per consentire il recapito a Vallechiara e nel fosso della Castellaracia. Il terzo, 5,6 milioni, è per la realizzazione di ulteriori quattro vasche prima pioggia nel territorio del Comune di Falconara. Come già detto, la durata complessiva delle opere, che andranno avanti di pari passo, è stimata in otto anni, cinque per la progettazione e tre per la realizzazione.

Nel frattempo però, sono previsti interventi mitigatori. Nel DPP infatti, si prevede l’adozione di tecniche di drenaggio urbano sostenibile come: limitare nella sistemazione di piazzali parcheggi e nuove asfaltature l’utilizzo di materiali impermeabili; riconvertire parcheggi esistenti o costruirne nuovi con sistemi di drenaggio, laminazione e infiltrazione delle acque di pioggia (tipo bio parcheggio che prevede inserimento di elementi naturali quali canali vegetali, trincee filtranti ed aree di ritenzione vegetale). E poi, interventi per ridurre la durata dei divieti di balneazione a 24 ore: la procedura concordata tra ARPAM, Comuni di Ancona e Falconara, prevede che il referto delle analisi venga reso disponibile entro 24 ore dal prelievo.

«I Comuni di Ancona e Falconara stanno lavorando insieme in quanto il tratto di costa è uno e non può restare nei confini amministrativi. Questo significa condividere le strategie come è già stato fatto negli anni scorsi – dichiara il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli-. Dopo approfonditi studi e dibattiti siamo pervenuti ad una deliberazione identica e a definire una comune strategia di interventi, sulla base della quale si è dato mandato lo scorso anno a Multiservizi, oggi Viva Servizi per procedere, passando dalle parole ai fatti. Si tratta di un intervento tra i più consistenti realizzati negli ultimi anni nel territorio».

«Confermo che si trattato di un percorso complesso e articolato in cui ci si è confrontati con la cittadinanza, gli operatori balneari e con il consiglio comunale- afferma il sindaco di Falconara, Stefania Signorini-. Lo studio si è avvalso anche dell’apporto dell’Università Politecnica delle Marche che ha preso atto anche delle caratteristiche geomorfologiche del territorio, che non sono omologabili ad altri Comuni come Rimini, ad esempio.  Gli indirizzi stabiliti dai due consigli, congiuntamente, hanno dato più forza ai nostri intenti. Quello di oggi, con lo stanziamento dei fondi da parte dell’Ato, è un punto di arrivo importante».

«Il documento che abbiamo adottato- spiega il direttore di Viva Servizi, Moreno Clementi–  si pone l’obiettivo di contenere la frequenza e la portata degli sversamenti, di creare meno disagi possibili a bagnanti e operatori nel realizzare le opere che saranno effettuate per stralci funzionali.  Anche se l’arco di esecuzione dei lavori sarà lungo si opererà in contemporanea e ogni singolo intervento avrà il suo peso nel contenere in itinere il fenomeno degli sversamenti».

Nel 2018, l’apertura degli scolmatori si è verificata 17 volte, 9 volte nel periodo 1 giugno 31 agosto. «Nel 2018 questi episodi hanno inciso per il 20% sulla totalità delle 90 giornate balneabili, senza dimenticare che i divieti di balneazione sono sempre fissati a titolo preventivo» afferma Clementi. Nel 2019 invece, gli sversamenti si sono verificati 16 volte, di cui 6 dal 1 giugno ad oggi.