ANCONA – Uno lascerà il carcere, l’altro è già libero. Si attenuano le misure cautelari per Emanuele Luchetti e Gabriele Galeazzi, l’infermiere e l’avvocato indagati per i vaccini bluff avvenuti all’hub Paolinelli della Baraccola.
Galeazzi, accusato di essere uno degli intermediari che avrebbe portato al centro vaccinale conoscenti per fare le finte dosi, ha avuto la sostituzione degli arresti domiciliari con l’obbligo di firma alla pg dopo l’ennesima istanza presentata dal suo avvocato Riccardo Leonardi, al gip Carlo Masini.
Potrà lasciare il carcere invece l’infermiere Emanuele Luchetti, accusato di aver simulato le inoculazioni dei vaccini in cambio di denaro, a persone consenzienti. L’istanza al gip è stata presentata dal suo avvocato Marta Balestra. L’infermiere potrà stare ai domiciliari. La nuova misura sarà esecutiva non appena sarà reperito il braccialetto elettronico. Per entrambi si sono affievolite le esigenze cautelari più afflittive e non c’è rischio dell’inquinamento probatorio.
L’inchiesta, “Euro Green Pass”, emerse a gennaio con i primi arresti eseguiti dalla squadra mobile. A denunciare il giro dei rilasci indebiti delle certificazioni verdi era stato un medico vaccinatore che si era rivolto alla polizia per segnalare quanto stava avvenendo al Paolinelli. Nell’inchiesta era finito anche un fabrianese, Edmondo Scarafoni, anche lui accusato di essere un intermediario dell’infermiere. Era agli arresti domiciliari ma dopo una istanza presentata dalla sua difesa, l’avvocato Vincenzo Caraffa, adesso ha solo l’obbligo di firma alla pg.