ANCONA – Le Marche con 288,3 euro pro capite, sono tra le regioni italiane in cui nel 2022 sono stati riscontrati i valori di spesa più elevati per i farmaci, un dato più alto ce l’ha solo la Campania (290,3 euro pro capite). Nella regione è stata riscontrata anche una delle maggiori variazioni sull’incremento della spesa.
Emerge dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali dell’Aifa. L’anno scorso il 66,3% degli assistiti nella Penisola ha ricevuto almeno una prescrizione di farmaci, con una spesa pro capite di 203 euro.
La spesa pro capite per l’acquisto di farmaci cresce con l’aumentare dell’età e gli over 64 anni assorbono quasi il 65% della spesa e il 70% delle dosi. Al Sud (325,0 euro) e al Centro (308,2 euro) la spesa è stata più alta che nel Nord del Paese (290,5 euro).
La spesa per i farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche è stata di circa 15,0 miliardi di euro in Italia con una spesa pro capite di 253,6 euro, in crescita rispetto al 2021 (+8,6%), con un incremento dei consumi dei farmaci del 5,7%. L’incremento della spesa, rispetto al 2021, è stato registrato in tutte le Regioni, con le maggiori variazioni in Veneto (+13,7%) e nelle Marche (+12,1%).
«La maggior parte dei farmaci vengono consumati dagli anziani – conferma l’infettivologo Andrea Giacometti – e la popolazione italiana sta invecchiando per cui è presumibile che il consumo dei farmaci continuerà ad aumentare anche nei prossimi anni. Il consumo è un po’ più elevato nelle donne perché hanno una aspettativa di vita maggiore degli uomini».
Nelle Marche, spiega «c’è una maggiore longevità rispetto ad altre regioni italiane e insieme alla Sardegna siamo tra le regioni italiane con più anziani, per cui c’è un maggior consumo, mentre la differenza di spesa registrata tra Nord e Sud del Paese è legata con tutta probabilità al reddito maggiore di cui dispongono le popolazioni delle aree settentrionali, le quali hanno una maggiore possibilità di fare prevenzione e di ricorrere agli integratori».
Tra i farmaci di cui c’è spesso un consumo eccessivo e a volte, non appropriato, ci sono gli antibiotici, una tendenza che sta facendo aumentare in molti reparti di malattie infettive degli ospedali italiani i ricoveri legati ad «infezioni batteriche antibiotico-resistenti, che impone l’utilizzo di antibiotici di ultima generazione, i quali però hanno un costo molto elevato. Una fiala – aggiunge – può costare anche 100-200 euro e per una persona possono servire da 4 a 8 fiale al giorno».
Come fermare la spesa per i farmaci? «Bisogna puntare sulla prevenzione delle malattie e su un sano invecchiamento. Fondamentale l’informazione. Se invecchiando le persone adottassero uno stile di vita più sano avrebbero meno bisogno di farmaci. Attenzione anche all’uso degli antibiotici, che vanno assunti solo quando necessario e quando prescritti dal medico per evitare di selezionare ceppi di batteri antibiotico-resistenti».