ANCONA – È caccia all’acquisto nelle farmacie della semaglutìde, si tratta della molecola contenuta in un farmaco antidiabetico che viene anche utilizzato per perdere peso. E sui social sono diverse le testimonianze video diventate virali soprattutto tra gli adolescenti. Il farmaco, sviluppato per controllare la glicemia, ha dimostrato di avere anche un effetto dimagrante e per questo nelle farmacie inizia a scarseggiare e il rischio è che chi ne ha necessità per ragioni di salute, ovvero per curare il diabete, possa restarne sprovvisto.
«Il fenomeno – spiega Marco Cardinali, dell’omonima farmacia di Osimo – è partito a fine anno e nelle Marche il farmaco è diventato “off-label” (farmaci registrati, ma usati in maniera diversa da quella prevista per la patologia, nda), per un periodo non si trovava più nei canali di distribuzione normali. Siamo comunque riusciti a garantirlo ai diabetici attraverso il canale Codin, un magazzino ospedaliero, ma lo consegniamo solo ai pazienti con prescrizione medica per i quali è mutuabile. Per le persone che invece utilizzano la semaglutìde per dimagrire viene fornito a pagamento».
Il farmacista spiega: «Tra gennaio e febbraio ne abbiamo venduti parecchi, poi il farmaco da febbraio ha cominciato a scarseggiare e dal primo marzo però il canale di distribuzione è stato chiuso e per il farmaco c’è un diritto di prelazione, per così dire, riservato ai diabetici. Quindi se prima, quando ci arrivava una ricetta bianca con prescrizione di un dietologo, lo consegnavamo, adesso non è più possibile. L’azienda produttrice del farmaco ha comunicato che da settembre uscirà un prodotto specifico per chi vuole usare questa molecola solo per dimagrire».
L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha inserito il medicinale nella lista dei farmaci carenti in seguito all’aumento della domanda. Le scorte rischiano di assottigliarsi, dopo che alcune star americane ne hanno lanciato l’uso alternativo, ovvero per perdere peso.
La psicologa Marianna Agostinelli, coordinatrice dell’equipe Rebirth di Osimo (cura e riabilitazione della patologia dell’obesità) spiega che «il rischio è sicuramente di potenziare i comportamenti disfunzionali legati alla ricerca spasmodica di dimagrimento».
Secondo la psicologa c’è anche un «rischio» connesso alla ‘moda’ che sta girando sui social il cui «target è fatto di giovanissimi che tendono a ricercare un ideale corporeo legato alla perfezione e bellezza estetica».
La dottoressa Agostinelli accende un riflettore anche sui «disturbi della condotta alimentare, come ad esempio la bulimia: chi ne soffre adotta delle condotte di eliminazione come vomito e uso di lassativi che sono le manifestazioni sintomatologiche degli effetti collaterali della molecola. Quindi il consiglio che posso dare, visto che il farmaco può essere fornito solo mediante prescrizione medica, è che i medici valutino con la collaborazione di uno psicologo l’anamnesi della richiesta per escludere disagi legati ad una dismormofobia o un disagio psichico, che può comunque essere presente laddove ci siano i requisiti per prescrivere la molecola».