In fuga dall’Italia. I marchigiani tornano in vacanza all’estero. Trascorrere le ferie nel Belpaese quest’anno è più costoso a causa del caro vacanza tanto che in Italia si spende più che in Grecia, Spagna e Francia. A certificarlo è l’istituto di ricerche Demoskopika che ha analizzato le voci di spesa che incidono sulle vacanze confrontandole rispetto a quelle del giugno scorso.
Il costo dei servizi di trasporto è cresciuto del +9,9% (in Francia +6%; in Grecia +1,4%, mentre in Spagna cala del -16,1%). Servizi ricettivi e ristorazione segnano un +7,5%, superiore agli altri tre paesi, mentre il costo per i servizi ricreativi e culturali come musei, parchi divertimento, eventi culturali, in Italia registra un incremento del 3,6% superiore alla Grecia (+3,3%) ma minore a Francia (+4,8%) e Spagna (+4%).
Aerei, pacchetti vacanza e hotel registrano i rincari maggiori: i voli segnano un rialzo del 23,5%, maggiore per i voli nazionali (28,9%) che per quelli internazionali (+21,9%). A crescere sono anche i pacchetti vacanza (+17,7%), ma anche in questo caso il rialzo è più alto per quelli nazionali (+18,4%) rispetto a quelli internazionali (+2,6%).
I servizi di alloggio segnano un +12,8%, con gli alberghi che registrano un incremento dei prezzi tendenziali pari al 14,6%. La ristorazione cresce del +6,3% (fast food +8,2%, pizzerie +6,5% e gelaterie +6,2%). Guardando alle regioni i rincari maggiori li registrano Lazio (+9,5%), Lombardia (+9,2%), Toscana e Molise (9,1%) e Campania (9%), mentre tra le cinque regioni i cui prezzi crescono di meno ci sono anche le Marche (+8,3%) con Valle d’Aosta (+7,9%), Trentino Alto Adige (+8%), Basilicata (+8,2%) e Abruzzo (+8,4%).ù
«Gli italiani hanno riscoperto in maniera molto forte l’estero – conferma Antonio Recchi, vicepresidente nazionale del Movimento Autonomo Agenzie Viaggio Italiane (Maavi) – l’Egitto è la destinazione top del 2023, ma anche la Grecia tiene bene, gli incendi non ha avuto grosse ripercussioni sul turismo».
Secondo l’operatore «dopo la pandemia c’è voglia di andare fuori», ma ad incidere è anche «l’aumento dei prezzi. In Puglia ad esempio – spiega – se una famiglia di quattro persone in pensione completa in un resort nel 2022 spendeva 2.300 adesso si trova a pagare 4mila a nucleo, in pratica c’è stato un incremento di oltre il 50% e questo spinge molti a decidere di fare la vacanza fuori dall’Italia».
Recchi spiega che una vacanza in Sardegna e Sicilia «attualmente costa molto più di un soggiorno a Marsa Alam, a Sharm el Sheikh, o in Tunisia». I marchigiani si stanno orientando soprattutto su Egitto, Grecia e Baleari, mentre le mete per chi cerca una vacanza low cost sono Albania, Tunisia e Croazia anche se «quest’ultima ha alzato i prezzi». Recchi vede «positivamente il lavoro svolto dalla Regione e dall’Atim con l’avvio di nuovi voli dall’aeroporto di Ancona, con i tre hub (Roma, Milano e Napoli) che partiranno da ottobre e con i nuovi voli per Barcellona, Bucarest e Vienna da settembre e successivamente Amsterdam. Aprono alle Marche una finestra importante sull’Europa».