ANCONA – Settimana di “passione” questa di ferragosto per il Dipartimento di Protezione civile delle Marche alle prese con un alert nazionale per rischio incendi legato alle ondate di calore che stanno investendo buona parte della penisola.
«Per tutta la settimana il sistema è elevato alla massima attenzione» afferma David Piccinini, capo della Protezione civile delle Marche, che insieme al Corpo dei Vigili del Fuoco e ai Carabinieri Forestali, sorvegliano l’ambiente in questa torrida estate, caratterizzata da scarse precipitazioni e da un basso livello di umidità, condizioni che con le alte temperature predispongono agli incendi.
Dalle 12 alle 15 squadre delle fiamme rosse sono a disposizione per le operazioni di spegnimento, insieme ad 8-10 avvistatori che stanno vigilando i punti più nevralgici dove il rischio che si sviluppino roghi è elevato. La settimana di Ferragosto è la più critica dell’anno, ci spiega Piccinini, sottolineando che in questo periodo molti si dedicano alle scampagnate che sfociano spesso in grigliate all’aperto e il barbecue può essere fonte di innesco per le fiamme se acceso in aree non attrezzate.
Il sottobosco secco a causa della siccità e delle temperature elevate rischia di far sviluppare incendi come quelli che hanno colpito ad inizio agosto la zona di Castelfidardo con estensione ai comuni di Numana e Porto Recanati, e poi lo Jesino, arrivando a lambire anche una abitazione.
«È importantissimo al primo segnale di innesco chiamare il numero unico di emergenza 112 – spiega il capo della Protezione civile regionale – meglio una chiamata in più che una in meno, perché la tempestività è fondamentale in queste circostanze».
Piccinini invita la popolazione ai comportamenti responsabili sia nella gestione dei fuochi all’aperto, che vanno accesi solo nelle aree attrezzate e alle lavorazioni che possono causare scintille, innescando incendi anche di vaste dimensioni. Tra le fonti di rischio ci sono poi le lanterne cinesi che liberate nell’ambiente possono ricadere agendo da innesco e i fuochi d’artificio.
Fondamentale che «tutte le istituzioni facciano la loro parte nella pulizia di scarpate e argini dalla vegetazione secca», spiega, sottolineando, infine, l’apporto della Capitaneria di Porto nell’evacuazione via mare in caso di incendio. In diverse aree delle Marche la macchia mediterranea arriva fino alla spiaggia, serve un approccio di sistema: «Qui non c’è “Superman” che risolve da solo i problemi, ma c’è una azione combinata di tutti gli organismi che devono fare ciascuno la loro parte».
Nella giornata di ieri l’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi ha scritto ai sindaci delle Marche, alle forze dell’ordine, alle prefetture che invita ad adottare le misure necessarie per arginare le problematiche legate alle ondate di calore che predispongono al rischio di roghi.
«È massima l’attenzione della Regione verso questi fenomeni che stanno assumendo toni piuttosto severi – afferma Aguzzi – , vigiliamo e adottiamo i provvedimenti necessari e tutte quelle misure che possiamo mettere in atto in un gioco di squadra efficiente quale migliore strada per arginare le criticità e uscire quanto prima da questa difficile situazione».
L’assessore ha invitato i sindaci e le forze dell’ordine ad intensificare i controlli e a provvedere alla verifica dei Piani Comunali di Protezione Civile, emanando ordinanze di interdizione anche per quanto concerne gli spettacoli pirotecnici che possono interferire con aree suscettibili di incendio e vietare gli spettacoli luminosi con lanterne cinesi.
«La tutela e la cura dell’ambiente e del patrimonio naturale devono avere la priorità dalla natura stanno arrivando segnali allarmanti in tutto il pianeta – evidenzia – Sono emergenze climatiche per cui la Regione sta facendo la sua parte, ma occorre che ognuno di noi contribuisca con piccole preziose attenzioni quotidiane come il risparmio dell’acqua, bene fondamentale purtroppo carente attualmente nel nostro territorio».