ANCONA – Ancona, Urbino e Ascoli Piceno, è questo il tris vincente delle Marche in termini di attrattività legata al movimento festivo. Le tre città sono quelle che secondo Confcommercio e Federalberghi stanno registrando un maggior afflusso di presenze: Ancona per gli eventi legati al Natale, tra mercatini, pista di pattinaggio e ruota panoramica su cui nessuno rinuncia a farsi un ‘giro’, Ascoli Piceno incanta perché «si conferma il salotto d’Italia», mentre Urbino ha dalla sua gli eventi «culturali». A scattare questa istantanea è il direttore di Confcommercio Marche, Massimiliano Polacco.
«I negozi sono pieni e c’è moltissimo movimento – dice soddisfatto Polacco -, ad andare bene sono anche i ristoranti che registrano il pienone». Lo shopping natalizio ‘spicca il volo’ dopo due anni complessi in cui le abitudini degli italiani sono state condizionate dagli stop & go legati alla pandemia. Rispetto al periodo pre-Covid però delle differenze ci sono.
«C’è moltissima voglia di uscire, di muoversi, dopo gli ultimi due anni il Covid – spiega il direttore di Confcommercio – e c’è grande voglia di fare regali, ma il caro bollette condiziona la spesa delle famiglie che hanno meno soldi in tasca. quindi si fanno più regali rispetto al Natale 2021, ma sono più piccoli, si spende di meno».
Polacco spiega che secondo le previsioni tra Natale e l’Epifania si spenderà «oltre due punti percentuale in più rispetto all’anno scorso nei negozi per lo shopping delle feste» quindi anche se le famiglie sono più attente a spendere, alla fine dei conti per i commercianti ci sarà prevedibilmente un bilanciamento e non dovrebbe esserci una perdita eccessiva rispetto al pre-Covid.
Il meteo positivo, in tal senso aiuta un po’ tutto l’ambito del commercio, inclusi bar e locali, che grazie al clima più mite registrano una ottima affluenza un po’ in tutta la regione. Insomma le previsioni sono più che positive per Confcommercio, anche se ‘i conti’ si potranno fare solo dopo l’Epifania e dopo i saldi. Lo shopping natalizio si concentra soprattutto sul fronte della tecnologia, che riscuote sempre un grande apprezzamento, dai telefoni, ai regali hi-tech, spiega Polacco, nei negozi di abbigliamento fanno da traino gli accessori moda, come sciarpe, cappelli, guanti, meno impegnativi dal punto di vista economico.
Se negozi e ristoranti vanno a gonfie vele, per gli alberghi la situazione è un po’ meno rosea, innanzitutto perché le festività di Natale sono più tradizionalmente legate alla famiglia, quindi si tende a restare nella propria regione o se si raggiungono famigliari lontani, comunque non si creano quei numeri che solitamente si registrano in altri periodi dell’anno. Il quadro migliora per il San Silvestro per i veglioni.
In linea generale però gli hotel beneficiano in misura minore del movimento legato alle festività eccetto che per il Capodanno. «Il movimento c’è – spiega Emiliano Pigliapoco presidente Federalberghi Marche – , ma si tratta soprattutto di movimento locale buono per ristoranti e negozi, non per gli albergatori. Purtroppo le scosse sismiche hanno allarmato e chi aveva prenotato, a novembre, dopo il terremoto al largo della costa pesarese e anconetana, ha disdetto, assottigliando il numero dei gruppi che arrivano da fuori regione non solo per Natale, ma anche in vista delle festività dell’ultimo dell’anno».
Pigliapoco porta ad esempio il caso della sua struttura, l’Hotel Tre Querce a Camerano e spiega che dei quattro gruppi che avevano prenotato per il veglione dell’ultimo dell’anno con permanenza in albergo, tre hanno disdetto e solamente uno ha confermato la prenotazione. Insomma, le prenotazioni negli hotel sono scarse per Natale, mentre registrano numeri migliori per l’ultimo dell’anno specie negli hotel che hanno organizzato eventi. «Nel 2019 avevamo qualche gruppo in più – spiega – in ogni caso in questi periodi sono in pochi arrivare da fuori regione».