ANCONA – Le festività di Natale spesso risvegliano la solidarietà verso i poveri e anche quest’anno diverse persone si sono messe a disposizione della Mensa di Padre Guido per regalare il proprio tempo nelle giornate di festa, quando gli impegni di lavoro vengono meno, alle persone più bisognose.
«Durante le festività di Natale spesso le persone ci chiedono di poter fare i volontari alla mensa – racconta Suor Settimia della Mensa del Povero ad Ancona – tra loro ci sono anche dei giovani». Quest’anno il pranzo di Natale si è svolto nella nuova mensa Caritas Diocesana, inaugurata due settimane fa nei locali della chiesa di Santo Stefano, recuperata e adibita a mensa per i poveri su impulso e impegno dell’arcivescovo monsignor Angelo Spina.
I poveri hanno potuto mangiare nel locale al chiuso e al caldo, tutti insieme, una giornata di festa che ha regalato un momento di spensieratezza e condivisione alle persone in condizioni di difficoltà, ma anche a chi vive nella solitudine. «In occasione del Natale spesso invitiamo a pranzo anche persone sole, che non hanno più una famiglia – spiega Suor Settimia – le nostre porte sono sempre aperte».
Ad essere aperte sono anche le porte del cuore degli anconetani, che anche quest’anno pur tra le difficoltà legate alla crisi economica e al caro vita, non hanno fatto mancare il loro prezioso supporto con donazioni sia in denaro che in generi alimentari, risorse che consentono alla Mensa di Padre Guido di proseguire nell’opera di sostegno delle persone in condizioni di indigenza.
«Nell’ultimo periodo il numero dei pasti è in calo rispetto alle scorse settimane – spiega – siamo passati dai 170-180 pasti giornalieri a 120-130 circa, un calo fisiologico durante il periodo festivo, ma noi speriamo che questa diminuzione del numero di persone che necessitano di un pasto caldo sia anche legata al fatto che qualche richiedente asilo possa aver trovato una sistemazione».
Suor Settimia evidenzia la generosità di tante persone che «sotto Natale cresce sempre. Arrivano donazioni anche dalle aziende, ad esempio c’è chi dona i panettoni, certo un pochino il caro vita pesa, ma la solidarietà c’è sempre». La casa di accoglienza gestita dalle suore della Mensa di Padre Guido è quasi piena, qui trovano ospitalità e un letto al caldo le persone che non hanno più un tetto.
«Gli anconetani sono generosi» spiega, ricordando che «Gesù si è fatto povero per arricchirci, per condividere la nostra situazione di fragilità affinché alzassimo lo sguardo dalla nostra condizione, presa dal consumismo». «Padre Guido diceva che si acquista ciò che si dona – prosegue -per sottolineare che chi fa volontariato riceve più di quello che dona. Essere solidali e generosi con il prossimo non significa togliersi qualcosa, ma arricchirsi e donare a se stessi il valore di quello che diamo agli altri». Un bel messaggio che rivolge ai giovani.
La Mensa di Padre Guido è un punto di riferimento per la città da circa 85 anni da quando riesce a restare aperta tutti i giorni dell’anno soprattutto grazie alla generosità di tanti volontari che ogni giorno permettono di portare avanti le varie attività a sostegno dei bisognosi, ma anche grazie all’impegno di Suor Settimia e delle sue consorelle.
Non è solo il cibo, ma una giacca quando piove, una coperta a chi dorme in strada, a volte un medicinale a chi non può permettersi di comprarlo ed è privo di tessera sanitaria.