ANCONA – Boom di viaggi tra Natale e Capodanno: «Quest’anno la combinazione del weekend legato alle festività» ha spinto in alto le partenze per le destinazioni più lontane, potendo avere a disposizione quasi due settimane, nel periodo che va dal 24 dicembre al 7 gennaio. Lo spiega Ludovico Scortichini, membro del board nazionale di Astoi Viaggi Confindustria. «Si è venduto molto sul lungo raggio – dice – anche con partenze prima di Natale: è la prima volta dopo il Covid che crescono i viaggi verso mete lontane come l’Oceania, il Sud America».
Un inversione di tendenza rispetto agli anni passati quando «la parte del leone la faceva il Capodanno, mentre il Natale era la festa da trascorrere in famiglia» una tendenza tutta italiana considerato il fatto che in altri mercati europei, come l’anglosassone e il tedesco, si parte anche sotto le feste natalizie. «Tra coloro che invece hanno scelto di partire dopo il Natale, ovvero il 26 dicembre o il 30 – prosegue – le destinazioni che vanno per la maggiore sono quelle del corto raggio, come l’Europa e il Mediterraneo, con Egitto, Tunisia, Marocco e Algeria».
Tra le mete preferite dai marchigiani per il periodo delle festività ci sono in testa New York, quando la ‘grande mela’ si veste di luci scintillanti, regalando un’atmosfera magica ai turisti. Molto apprezzate anche destinazioni come il medio e l’estremo Oriente, spiega Scortichini, l’Oman, gli Emirati Arabi, l’Egitto, il Nord Africa, ma anche l’Africa Australe con in testa Namibia, Botswana, Kenya, Tanzania, oltre alle capitali europee.
«Rispetto agli anni scorsi, quando difficilmente in questa fase dell’anno c’era un aumento del fatturato, quest’anno a livello nazionale si registra una crescita attorno al 12% – spiega – questo testimonia da un lato la grande voglia di viaggiare e dall’altro anche il fatto che il viaggio è diventato sempre di più un bene irrinunciabile, partire è quasi un imperativo, una tra le componenti primarie dell’esistenza». Un fenomeno che evidenzia un cambiamento nelle abitudini e della scala di valori degli italiani, ma che «crea anche una spaccatura tra il mercato basso spendente che spesso deve rinunciare alla vacanza o optare per viaggi brevi, e quello alto spendente che invece non ha problemi di spesa».
A cambiare è anche il timing delle prenotazioni che non si concentrano più sul last minute: chi decide di partire per un viaggio oggi prenota con largo anticipo, tra i tre e i sei mesi prima, spiega, «questo fa bene al settore, che riesce a fare programmazione, al passeggero che riesce a contenere gli aumenti e può contare su un’ampia scelta di servizi, cosa che non potrebbe fare prenotando all’ultimo minuto». Per evitare i rischi legati all’annullamento della vacanza le agenzie inseriscono «una assicurazione contro le penali legate alla cancellazione del viaggio» conclude.