ANCONA – «Non ci saranno tentennamenti in caso di responsabilità penali». Lo ha assicurato l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini sentito sull’inchiesta della Squadra Mobile di Ancona, coordinata dalla Procura della Repubblica, relativa a presunte vaccinazioni fittizie anti-Covid che sarebbero state eseguite all’hub vaccinale Paolinelli di Ancona.
Inchiesta che vede fra gli indagati anche un infermiere accusato di simulare la vaccinazione a persone che sarebbero state “coscienti” di non ricevere il siero. L’assessore, parlando con i giornalisti a margine della seduta del Consiglio regionale di ieri (12 gennaio), puntualizza che «si tratta di una ipotesi di reato che è al vaglio della Procura e della polizia giudiziaria» e di attendere «il processo», ma aggiunge anche, riferendosi ad eventuali misure disciplinari, che in caso di responsabilità «il Testo unico sul pubblico impiego prevede in questi casi l’avvio di procedimenti disciplinari».
Intanto l’infermiere finito agli arresti, è «sospeso dal servizio, un atto obbligatorio, perché essendo in carcere non può prestare servizio» spiega l’assessore, sottolineando che i dirigenti delle aziende sanitarie «saranno chiamati ad avviare in ogni caso il procedimento disciplinare e, all’esito, stabilire se vi è responsabilità disciplinare o no».
Secondo l’assessore «immaginare che qualcuno possa buttare una dose di vaccino quando milioni di abitanti del mondo non se lo possono permettere, penso sia non un reato ma una cosa veramente gravissima». Infine l’accento ai sanitari che operano al Paolinelli per la vaccinazione anti-Covid: «Ci sono persone straordinarie che si sentono umiliate dal comportamento di alcuni colleghi e penso che l’espressione di una solidarietà dell’assessore ma anche dei cittadini debba essere concreta».
«Può capitare che una mela marcia possa sbagliare» ha detto, aggiungendo «non possiamo condannare una categoria: conosco tantissimi medici al Paolinelli che si impegnano oltre l’orario di lavoro e senza retribuzione. Per me va a tutto il personale sanitario la massima solidarietà. Poi abbiamo fiducia nella giustizia ha concluso -, siamo un Paese avanzato, fiducia nell’opera dei giudici e nell’operazione della polizia giudiziaria».