ANCONA – Malattie da raffreddamento e forme gastrointestinali, è di nuovo boom. Tutta colpa del freddo e degli sbalzi climatici che in questi giorni hanno colpito le Marche riprendo la strada ai malanni stagionali che hanno fatto registrare un 20% in più di casi. A rimettere a letto adulti e bambini è soprattutto una recrudescenza di patologie respiratorie con rinovirus, faringiti e tonsilliti, oltre a forme gastrointestinali.
«Stiamo assistendo ad una nuova piccola epidemia di virus parainfluenzali favorita dal freddo», spiega il medico di medicina generale, Guido Sampaolo. Spesso la diffusione di questi virus all’interno delle famiglie è veicolata dai bambini piccoli, un contagio che non risparmia neanche gli anziani.
«C’è stata una ripresa di forme da raffreddamento e gastrointestinali provocata dagli sbalzi termici che hanno toccato anche quota 10 gradi in meno – spiega la pediatra Arcangela Guerrieri, segretario Omceo Ancona e componente del Gruppo tecnico vaccinale della Regione Marche -. La ripresa della scuola dopo la chiusura dei ponti non ha fatto altro che favorire ulteriormente la diffusione di queste forme virali che attecchiscono maggiormente con il raffreddamento dell’aria. Un 20% di casi in più rispetto ai giorni scorsi».
Al momento i casi stanno giungendo soprattutto all’attenzione dei medici di famiglia e dei pediatri, mentre la situazione negli ospedali è ancora sotto controllo.
«Lo sbalzo termico destabilizza il sistema immunitario, rendendoci più recettivi alle malattie – sottolinea il primario del Pronto Soccorso del Salesi, Elisabetta Fabiani -. Non abbiamo registrato un significativo aumento di casi rispetto ai giorni scorsi, infatti c’erano già nel periodo pasquale delle forme febbrili e intestinali in circolazione».
Situazione analoga anche a Torrette, dove non si registrano variazioni di rilievo negli accessi del Pronto Soccorso, mentre si assiste ad un incremento di casi tra gli operatori sanitari, come spiega il primario del Pronto Soccorso e della Medicina d’Urgenza, Aldo Salvi. Un’epidemia da rinovirus «iniziata nel mese di aprile della quale si sta vedendo lo strascico con qualche eventuale possibile complicanza batterica favorita dal clima più rigido», evidenzia il primario della virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, Stefano Menzo.