ANCONA – Il cambiamento climatico e le piogge record che hanno caratterizzato gli ultimi mesi, hanno favorito in alcune aree la diffusione della peronospera una malattia fungina che colpisce le viti. Paolo Bucci, responsabile agronomico delle colture arboree per le Tenute Pieralisi di Maiolati Spontini e per Agriservice di Biagioli e Petrellini di Castelbellino, spiega che «la peronospera è un fungo sempre presente, solitamente tenuto a bada con i trattamenti consentiti, ma quest’anno il surplus di piogge ha creato difficoltà ad entrare in alcuni vigneti per eseguire i trattamenti o nei campi di chi li aveva fatti sono stati lavati via dalle piogge. Il fungo si è diffuso ed ha attaccato non solo le foglie, ma anche i grappoli, causando danni».
Danni che hanno interessato «alcune zone, quelle maggiormente colpite dalle piogge, ma soprattutto i vigneti nelle zone più aspre, dove i campi sono più difficilmente accessibili con le piogge» dice Bucci, per questo alcuni produttori vitivinicoli che hanno subito danni si «appellano alla Regione per avere sostegni economici».
«La situazione è a macchia di leopardo – dice Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) – alcuni areali sono stati più colpiti, soprattutto nei territori dove si sono registrate piogge maggiori. Il problema non è la negligenza dei produttori che non hanno dato i trattamenti, ma le piogge abbondanti che hanno impedito di accedere ai vigneti».
Accanto a questo Mazzoni evidenzia anche la forte escursione termica che si rileva tra la notte e il giorno: «Siamo passati dalla forte siccità dell’estate 2022 alle piogge record dell’estate 2023. Alcuni produttori stanno già risolvendo il problema, per cui nessun allarmismo».
«Certo – aggiunge – non avremo un raccolto straordinario come quello dell’anno scorso, ci sarà un lieve calo, ma stiamo monitorando attentamente la situazione. Insieme al Consorzio vini Piceni stiamo monitorando la situazione e vedendo di capire cosa si può fare per quanto concerne i danni da peronospera – dice – perché si tratta di un danno che non rientra nella calamità naturale, che copre grandine, piogge e colpi di calore, e che non è coperto da nessuna assicurazione».
Un problema, la peronospera, che quest’anno, osserva Mazzoni «ha falcidiato intere regioni, come Puglia e Abruzzo: nelle Marche per fortuna non siamo nella stessa situazione». Le aree in cui il fungo ha attaccato di più le viti sono «i fondivalle, dal pesarese all’ascolano», spiega, zone in cui si crea maggiore umidità per l’accumulo di acqua, umidità che favorisce l’attacco della peronospera. «Abbiamo tutto l’interesse ad ascoltare i produttori – conclude – e squadre di agronomi e tecnici per affrontare la situazione».