ANCONA – Furto al Maxi bar di via Maggini, svaligiato lo storico locale di Massimo Sturani. È accaduto nella notte a cavallo tra il 31 ottobre e il 1° novembre. «Ora basta, non ce la faccio più, chiudo». Queste le parole a caldo di Sturani, che in tanti ricordano per aver fatto dei video sui generis – per così dire – durante il periodo del covid. A raccontare il furto, è stato lui stesso su una diretta Facebook di pochi minuti fa, alla vigilia dei 21 anni di apertura.
Sturani, punto di riferimento in tutto il quartiere delle Palombare e personaggio noto in città, riferisce che il furto non è stato grosso, ma i danni ci sono: «Mi è arrivata una telefonata attorno alle 4.30 di notte. Era un mio amico e ho risposto. Mi ha detto: ”Guarda che ti sono entrati nel negozio, ho visto uno che scappava verso i campi“. Io sono corso giù, ma ormai non c’era più nessuno».
Sul posto, in una manciata di minuti, le volanti della polizia, con i colleghi della scientifica per i rilievi. Non si sa se a compiere il raid sia stato solo un ladro o se invece l’uomo – che Sturani dice fosse «incappucciato» – sia stato accompagnato da dei complici.
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«Si è diretto verso le macchinette ne ho diverse qua – ha sottolineato il barista, raggiunto al telefono da CentroPagina.it – Le ha quasi distrutte, ma il bottino è davvero esiguo, parliamo di qualche centinaio di euro». Anche i danni non supererebbero il migliaio di euro. Se non fosse per l’impianto di allarme e di videosorveglianza: «Guardi, ci sono le indagini in corso e non posso dire molto. Prima di mettere a segno il colpo ha rotto tutto l’impianto di sicurezza, sia l’allarme sia le telecamere».
Dopo «ver rotto alcune inferriate, si è diretto verso le macchinette, distruggendone cinque. Ha portato via 160 euro dal fondo cassa e ci sono evidenti segni di tentato scasso anche nei cambiamonete ma non è riuscito ad aprirli».
Sturani lascia intendere che chiuderà a breve: «La soluzione è andare via dall’Italia, sta diventando una giungla. Il locale? Lo sto svendendo. Anzi – precisa – l’ho già svenduto. Le leggi italiane sono ormai inconcepibili. Se per esempio entra la polizia e trova tre pregiudicati al bancone (che magari non si conoscono tra loro), mi fanno chiudere. Ma vi pare normale? Come se io dovessi essere lo sceriffo e chiedere i documenti degli avventori all’entrata. L’altro giorno, c’era un ubriaco qui fuori. Gli ho negato di entrare e ho chiamato la polizia. L’hanno portato via e dopo qualche ora era di nuovo qua».