Ancona-Osimo

Ghost Job, rinvio a giudizio per Bonci. Il legale: «Rito alternativo» 

L'udienza preliminare davanti al gup Francesca De Palma, relativa alla corruzione in alcuni appalti pubblici del Comune, è stata fissata per il 2 novembre al Tribunale di Ancona. C'è un sesto indagato

Le forze dell'ordine davanti al comune di Ancona
Le forze dell'ordine davanti al comune di Ancona

ANCONA – Rinvio a giudizio per il geometra del Comune di Ancona Simone Bonci e per i 4 imprenditori edili arrestati il 7 novembre scorso nell’ambito dell’inchiesta Ghost Jobs relativa alla corruzione in alcuni appalti pubblici del Comune finiti nel mirino della polizia, fra i quali figurano anche quelli dei laghetti del Passetto e lavori eseguiti in alcuni cimiteri. Il geometra, che prestava servizio ai Lavori Pubblici, secondo l’accusa avrebbe pilotato alcuni appalti in modo da favorire un cartello di imprese “amiche” in cambio di regali dagli imprenditori ai quali avrebbe “pagato” lavori eseguiti solo parzialmente o addirittura mai completati. L’udienza preliminare davanti al gup Francesca De Palma, è stata fissata per il 2 novembre al Tribunale di Ancona.

Intanto è spuntato anche un sesto indagato, si tratta di un socio di una impresa edile con sede ad Osimo, al quale viene contestato il reato di corruzione: ad accusare l’imprenditore è stato lo stesso Bonci nel corso di uno degli interrogatori. 

Bonci è accusato di corruzione e istigazione alla corruzione in alcuni appalti pubblici dell’ente, mentre i 5 imprenditori sono accusati di corruzione. Il geometra da prima del lockdown non è più ai domiciliari, ma in obbligo di dimora nel comune di Ancona dove risiede, ed è sospeso dal lavoro: la Procura aveva chiesto al gip di ridurre la misura cautelare per il contributo fornito alle indagini tramite «una piena confessione dei fatti» sottolinea il suo legale Riccardo Leonardi, che insieme all’avvocato Lorenza Marasca difende il geometra. In obbligo di dimora anche i 4 imprenditori arrestati con lui nel novembre scorso. «Bonci – annuncia l’avvocato Leonardi – ricorrerà al rito alternativo: o tramite il patteggiamento oppure il rito abbreviato». 

Per quanto riguarda invece l’altro filone di indagine che vede altre 30 persone indagate per abuso d’ufficio, truffa e turbativa d’asta, sembra essere prossima la chiusura delle indagini. Tra gli indagati figurano 20 tra funzionari e tecnici del Comune di Ancona e 4 assessori comunali: Paolo Manarini (lavori pubblici), Stefano Foresi (Protezione civile), Pierpaolo Sediari (vice sindaco) e Paolo Marasca (cultura). Per tre di loro (Marasca, Sediari e Foresi) potrebbe essere prossima l’archiviazione.