ANCONA – Verso il patteggiamento due imprenditori imputati nell’inchiesta ‘Ghost Jobs’, relativa a presunti lavori non eseguiti o eseguiti solo in parte del Comune di Ancona. Verso il rito abbreviato altri quattro imprenditori, mentre altri due hanno scelto di optare per il rito ordinario. Ieri 8 marzo in Tribunale ad Ancona l’udienza preliminare del procedimento bis davanti al gup.
Dodici gli imputati, per i quali i reati contestati a vario titolo vanno dal falso, all’abuso d’ufficio e alla truffa: tra gli imputati 8 imprenditori, 2 dipendenti comunali, l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Manarini e il geometra Simone Bonci, già condannato a due anni e sei mesi.
Rito ordinario per l’assessore Manarini e per due dipendenti comunali. Per il geometra Bonci dovrebbe aprirsi il rito abbreviato. I lavori al centro dell’inchiesta sono quelli relativi al restyling del Passetto, i lavori dei laghetti e alcuni cimiteri.
La posizione dell’assessore Manarini si è sgonfiata molto rispetto alle ipotesi di accusa iniziali: adesso viene contestato solamente il presunto falso ideologico in concorso (con il geometra Bonci, un altro dipendente comunale e tre imprenditori): secondo l’ipotesi della Procura l’assessore avrebbe retrodatato di un mese la data di affidamento di alcuni lavori. Archiviata la posizione di Manarini dalla Corte dei Conti per non aver causato danni al Comune.
L’inchiesta della Squadra Mobile di Ancona, nel 2019 portò all’arresto del geometra del Comune di Ancona Simone Bonci e di quattro imprenditori con l’accusa di aver favorito delle imprese in alcuni appalti in cambio di ‘cortesie’. La prossima udienza del procedimento bis è stata fissata al 12 maggio.