ANCONA – È Giancarlo Giulianelli il nuovo garante per i Diritti della persona della Regione Marche. Il noto avvocato maceratese è stato eletto oggi, martedì 16 febbraio, nell’Aula dell’Assemblea Legislativa con 18 voti su 29, dopo quattro votazioni nell’ambito delle quali non era mai stato raggiunto il Quorum. Questo anche se Giulianelli aveva sempre ottenuto il maggior numero di consensi rispetto alla collega anconetana Manuela Caucci.
Non riuscendo a trovare la quadra in Aula, alla fine si è proceduto al ballottaggio fra Giulianelli e Manuela Caucci, nel quale su 29 votanti, l’avvocato maceratese ha incassato 18 voti, contro i 9 di Caucci. Giulianelli, 59 anni, candidato alle ultime elezioni con il Movimento per le Marche, subentra all’avvocato anconetano Andrea Nobili, il cui mandato è scaduto nelle settimane scorse.
Giulianelli ricoprirà l’incarico di Garante per i Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, dei detenuti e difensore civico. Una nomina che ha suscitato le critiche da parte dell’opposizione.
Giulianelli è noto per essere il legale difensore di Luca Traini, il 31enne di Tolentino, che il 3 febbraio 2018 si rese responsabile del ferimento di 6 migranti durante una sparatoria messa in atto per vendicare l’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa il 29 gennaio del 2018 da un pusher nigeriano che ne fece a pezzi il corpo, lavandolo con candeggina per poi chiuderne i resti in due valige.
Il gruppo consiliare del Pd in una nota stampa parla di «nomina faziosa, arrogante e inadeguata, frutto di un mercimonio tra le componenti della maggioranza». «Seppur con poche speranze – prosegue la nota – , avevamo auspicato che la destra al governo della Regione Marche mostrasse più rispetto istituzionale e maggiore considerazione per un tema delicato come quello dei diritti. Invece, ancora una volta, dobbiamo prendere atto di una decisione frutto di faziosità, arroganza e inadeguatezza, che, nello specifico, va a ledere i principi di autonomia e imparzialità richiesti dalla figura dell’Ombudsman».
«Non intendevamo chiedere alla maggioranza di rinunciare alle proprie prerogative – aggiunge il capogruppo dei dem Maurizio Mangialardi – ma ci sembrava che intorno alla scelta del profilo cui affidare la tutela dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione per i prossimi cinque anni, ci si potesse confrontare in maniera serena e costruttiva per il bene della collettività».
Secondo Mangialardi il nome di Giulianelli, «rappresenta una radicale negazione di questo metodo. La nostra contrarietà non deriva tanto dalla sua legittima collocazione politica, quanto dalla sua candidatura a sostegno dell’attuale presidente Acquaroli nelle ultime elezioni regionali. Un vero e proprio mercimonio tra le diverse componenti della maggioranza, che squalifica la figura del Garante dei diritti delle persona riconducendola a oggetto di sottobosco governativo per collocare chi non è riuscito a entrare in consiglio regionale attraverso la sana competizione elettorale».
La seduta consiliare, svolta a porte chiuse per la positività al virus di tre consiglieri regionali e la quarantena di un altro, si è aperta con un saluto rivolto dal presidente del Consiglio regionale Dino Latini a nome della Giunta, all’ex presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli contagiato dal covid-19.