FERMO – «Solo con l’arrivo della pandemia si è compreso che la spesa per la sanità pubblica è primaria e irrinunciabile». Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo a Fermo per la 18esima ‘Giornata delle Marche’ al Teatro dell’Aquila, dedicata alla ‘Sanità che cambia, più vicina ai cittadini e ai territori’.
Il governo ha «ereditato una situazione difficile a causa dei tagli pesanti alla spesa sanitaria e delle scelte sbagliate del passato, quando la sanità era considerata la cenerentola del bilancio statale» ha detto il ministro, sottolineando che il governo ha stanziato «2 miliardi e 150 in più di quanto fosse previsto per il 2023, 2 miliardi e 300 milioni per il 2024 e 2 miliardi e 600 milioni in più per il 2025», una «chiara inversione di tendenza e un segnale di attenzione importante».
Parlando con i giornalisti a margine dell’evento, ha spiegato che «più che a numero chiuso» gli accessi alle facoltà di medicina «vanno programmati in base a quelle che sono le esigenze». «Negli ultimi dieci anni – ha detto il ministro – la programmazione non è stata forse delle migliori«, ora «bisogna far sì che i giovani medici capiscano l’importanza di lavorare per il sistema sanitario nazionale e renderlo più attrattivo». L’auspicio è che «alcune specializzazioni che sono importanti ma oggi non sono scelte, come la medicina d’urgenza e l’anestesia, ritrovino una vocazione».
Sull’andamento della pandemia, ha sottolineato che «i dati dell’Istituto Superiore di Sanità dimostrano che c’è un calo nell’incidenza e un lieve aumento nei ricoveri ordinari e in terapia intensiva, ma è un qualcosa di controllabile e non a livelli preoccupanti e quindi credo che possiamo stare tranquilli». «I dati – ha aggiunto – sono sotto continua osservazione e laddove ci fosse necessità interverremo, ma in questo momento siamo tranquilli e sereni». Poi ha ricordato la campagna informativa lanciata recentemente per invitare «i soggetti fragili e gli anziani a vaccinarsi per la quarta dose del Covid e per l’influenza, che quest’anno sembra essere particolarmente severa».
Intervenendo sulla sanità marchigiana, Schillaci ha detto «è protagonista di un vero cambio di passo» e riferendosi alla riforma sanitaria della giunta, che andrà in vigore da gennaio, il ministro ha parlato di «una sanità più efficiente e vicina alle persone e ai territori, una sfida che siamo chiamati ad affrontare a livello nazionale e regionale, una sanità territoriale in grado di ridurre le disparità tra i territori».
La manifestazione, che si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell’alluvione del 15 settembre, è stata introdotta dai saluti del sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, del presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Dino Latini e del presidente delle Associazione dei Marchigiani nel mondo Franco Nicoletti. A seguire è stato proiettato il filmato ‘Marche, il racconto di un anno’, un resoconto dei principali avvenimenti del 2022.
«Quella di oggi è un’occasione preziosa di confronto con il Ministro che ringrazio per aver voluto essere presente qui nella Giornata delle Marche, che abbiamo voluto dedicare al tema della Sanità – ha detto il presidente della Regione Francesco Acquaroli – per cercare di lanciare quelle richieste e di individuare insieme quelle soluzioni idonee a dare le risposte che i cittadini attendono da tanto tempo».
Il governatore ha ricordato che dopo la riforma degli enti sanitari, «siamo a lavoro per redigere il nuovo piano sanitario che si basa sullo studio del fabbisogno sanitario reale dei nostri territori. Ma prima di tutto la sanità è costituta dal capitale umano, da medici e operatori ogni giorno in prima linea. Come Regione abbiamo finanziato le borse di studio ma serve un cambio di paradigma a livello nazionale, dove si vada ad intervenire sul tetto di spesa per il personale, sull’impiego dei medici in quiescenza che non possono lavorare più nel sistema pubblico ma possono essere impiegati nel sistema privato con l’accesso alla formazione per i giovani medici. Questioni che vanno affrontate a livello nazionale e sulle quali sappiamo che il Governo è sensibile».
Nella sua introduzione, Acquaroli, ha espresso la sua vicinanza alle famiglie delle comunità colpite, per le vittime dell’alluvione e per la persona ancora dispersa, ringraziando il Governo per le risposte tempestive date con la legge di bilancio, poi il saluto e il ringraziamento agli operatori sanitari «per quello che hanno fatto e quello che stanno facendo in questi giorni».
Riferendosi alla presenza del ministro il governatore ha aggiunto la «cogliamo come un’opportunità perché aiuti il sistema sanitario a risolvere nodi antichi e tematiche prioritarie che non possono più aspettare. La pandemia ci ha messo di fronte alla gravità del problema , un sistema che sta soffrendo perché il turnover del personale non esiste: ogni medico che esce lascia un vuoto, pronti soccorso presi d’assalto con codici verdi e bianchi che non riescono a trovare primarie risposte sui territori. In due anni – ha aggiunto – abbiamo cercato di intraprendere un percorso migliorativo attraverso alcune riforme importanti , ma adesso siamo nella fase più calda del confronto per l’attivazione del nuovo Piano Socio Sanitario».
Soprattutto, ha sottolineato «abbiamo cercato di costruire un modello che possa rispondere alle esigenze delle comunità e invertire logiche e vizi antichi, come la mobilità passiva che ha costi pesanti su tutto il sistema sanitario regionale. Insomma un percorso attento alla risoluzione di carenze croniche ma pesantemente condizionato dai problemi di mancanza di personale , di mancanza di stabilizzazioni, di precarietà ormai inaccettabili. In questo senso siamo in una fase di assoluta gravità , e certo anche al di là della sanità , che comunque subisce ripercussioni anche dalla crisi economica che la guerra russo-ucraina contribuisce ad aggravare. Dobbiamo adeguare le norme per il personale sanitario perché si possa rispondere ai fabbisogni più urgenti, possono essere piccoli aggiustamenti giuridici che sono sicuro questo Governo prenderà in considerazione. Perché di fondo – ha concluso – si tratta in ogni caso di dare risposte ai più fragili e ai sofferenti, così ci hanno insegnato i nostri padri che hanno costruito una regione resiliente, una comunità coesa che non ha paura del futuro che ci attende».
Il vicepresidente della Regione Filippo Saltamartini in apertura e nel corso della tavola rotonda dedicata alla Sanità, ha sottoposto al ministro Schillaci una serie di richieste, concordate con le altre regioni per far ripartire il servizio sanitario. In testa il tema del personale sanitario: «Occorre intervenire ora con risorse e investimenti per nuovi medici e infermieri – ha detto – , occorrono le stabilizzazioni dei medici dei pronto soccorso, occorre sanare il precariato, prolungare la pensione dei medici e autorizzare chi vuole continuare a lavorare, borse di studio e riteniamo si debba intervenire anche per far rientrare i cervelli italiani. Tutto quanto è necessario per rendere la sanità un diritto fondamentale. Non è possibile risparmiare sulla sanità che è un’emergenza, dobbiamo dare seguito e riconoscere al personale i meriti che hanno acquisito in questi anni e che continuano ad acquisire ogni giorno».
L’assessore ha ricordato l’ultima manovra di bilancio con la quale sono state confermate per il 2023, 110 nuove borse di studio per i medici di medicina generale e 42 nuove borse per i medici specialisti. «La medicina del territorio sarà rafforzata con l’acquisto e alla fornitura di apparecchiature sanitarie per le Case di Comunità, Case della Salute e Studi associati di MMG e PLS, per oltre 9 mln sul triennio 2023-2025 – ha detto – Per le Case di Comunità, inoltre, abbiamo finanziato e stiamo per stringere un accordo con la medicina territoriale per anticiparne l’operatività».
«Abbiamo responsabilità di governo – ha concluso – , e dobbiamo soccorrere i nostri cittadini. La sanità è un diritto fondamentale su cui dobbiamo intervenire, lo stiamo facendo, con la riforma sanitaria. È un’emergenza, per questo vanno adottate misure straordinarie, quello delle sanità è il tema centrale».
Il presidente del Consiglio regionale, Dino Latini nel suo intervento ha parlato di «una cartolina espressiva e importante» riferendosi alle Marche alle prese con il Covid, l’alluvione, il terremoto, le ripercussioni della guerra in Ucraina, la crisi economica. Nonostante le numerose emergenze che si sono succedute «ancora una volta – ha sottolineato Latini – i marchigiani hanno saputo affrontare la situazione con tenacia, lucidità, abnegazione, con la grande capacità di fare comunità che appartiene da sempre a questa regione».
Il ringraziamento di Latini è andato a tutti i sanitari che si sono impegnati in prima linea per fronteggiare l’emergenza Coronavirus e che continuano a garantire assistenza e vicinanza a chi più ne ha bisogno. Latini ha scelto, poi, di ricordare alcune figure illustri di marchigiani che nel corso della storia hanno avuto un ruolo importante in campo sanitario, favorendo la ricerca e il progresso scientifico. Tra questi, il dottor Augusto Murri, Maria Montessori, prima donna laureata in medicina, Ginevra Corinaldesi, primo medico condotto e Carlo Urbani, che identificò la Sars. Non solo persone, ma anche strutture di tutto rilievo, come l’Università di Medicina di Ancona, nata negli anni ’70, e riconoscimenti di prestigio, non ultimo il recente premio all’Azienda Ospedaliera delle Marche.
«Il nostro ringraziamento – ha concluso – è indiscutibilmente rivolto a quanti hanno lavorato per il bene della nostra regione e dei nostri cittadini. E in questo senso credo di poter concludere con una frase del giornalista Ermete Grifoni, il quale sosteneva che il marchigiano non si vede perché è modesto, ma si sente perché di lui parlano le opere. Un po’ chiuso se volete, ma aperto e sensibile al nuovo, che assorbe, assimila e trasforma con tenacia e con intelligenza».
Momento clou della Giornata delle Marche, la consegna del “Picchio d’oro” 2022 a Saverio Cinti, professore di anatomia umana della Politecnica delle Marche (ha ritirato il figlio), impegnato in ambito europeo in progetti di ricerca legati all’insorgenza dei tumori e di altre gravi patologie. Cinti collegato in videoconferenza ha ringraziato per il premio ricevuto sottolineando che la scoperta fatta riguarda «la proprietà della cellula adiposa che cambia funzione e stato, ovvero da bianca si può trasformare in bruna. La cellula bianca consente al corpo umano di accumulare energia per restituirla tra un pasto e l’altro. Tutto ciò significa una vera trasformazione cellulare e una riprogrammazione genetica delle cellule. Questa trasformazione può aiutare soprattutto la ricerca dei tumori in particolare quello della mammella».
Al professor Stefano Papetti è stato consegnato il premio del presidente della Regione Marche. «È stato scelto uno storico dell’arte – ha detto Papetti – perché si è compreso che lo studio e la valorizzazione del patrimonio artistico non è semplicemente una ricerca estetica, ma rappresenta un volano per l’economia visto che le Marche in questi anni hanno prodotto studi, mostre e percorsi che hanno portato decine di migliaia di visitatori. Tutto ciò è merito della politica culturale che la Regione sta portando avanti. Per quanto mi riguarda sono quaranta anni che studio l’arte marchigiana e sono molto contento che sia stato riconosciuto il fatto che insieme a tante altre persone siamo riusciti a realizzare nella nostra regione delle iniziative che hanno contribuito a valorizzare il nostro patrimonio artistico».