Ancona-Osimo

Giornata mondiale contro l’AIDS, la psicoterapeuta: «Coinvolgere di più i giovani, sottovalutano la malattia»

In Italia le nuove diagnosi di Hiv sono state 2349 nel 2023, in aumento rispetto alle 2140 del 2022: il 60% avviene tardivamente

Coinvolgere i giovani nella Giornata mondiale contro l’AIDS «è fondamentale perché molto spesso le giovani generazioni non sono così informate sul tema, lo erano di più i giovani degli anni ’90». Ne parliamo con la psicoterapeuta Alessia Tombesi. Dal 1988 la Giornata mondiale contro l’AIDS è celebrata in tutto il mondo il 1°dicembre di ogni anno. Un appuntamento importante per sensibilizzare sulla malattia. In Italia continuano ad aumentare le nuove diagnosi di Hiv, dopo il picco negativo del 2020. Secondo i dati del Centro Operativo Aids dell’Iss nel 2023 si è tornati vicini ai livelli pre Covid: i maschi nella fascia 30-39 anni hanno una maggiore incidenza di nuove diagnosi, per quanto riguarda le donne la maggiore incidenza si ha nella fascia 25-29 anni.

Le nuove diagnosi di Hiv sono state 2349 nel 2023, in aumento rispetto alle 2140 del 2022 e vicine alle 2510 registrate nel 2019: il 60% delle nuove diagnosi di Hiv avviene tardivamente. In aumento anche le diagnosi di AIDS (532 nel 2023 contro le 444 del 2022). Per quanto riguarda le modalità di trasmissione dell’Hiv, il maggior numero di nuove diagnosi (906) è stato riscontrato in uomini che fanno sesso con gli uomini, si legge nel report dell’Iss, seguito da maschi eterosessuali (625) e femmine eterosessuali (495). Il motivo principale di accesso al test è risultato la ‘Sospetta patologia Hiv correlata o sintomi Hiv’, nel 35% dei casi, seguita dai comportamenti sessuali a rischio (19,6%), mentre hanno scoperto la propria sieropositività per controlli di routine o in seguito a screening o campagne informative il 12,3% di coloro che hanno avuto una nuova diagnosi nel 2023.

Una malattia che secondo la psicoterapeuta al giorno d’oggi «viene sottovalutata dalla parte giovanile, per questo è fondamentale fare informazione e coinvolgere le nuove generazioni» affinché aumenti il livello di consapevolezza sui rischi. «Ovviamente la scuola ha un ruolo principe in questo processo di informazione e sensibilizzazione – spiega Tombesi – può organizzare progetti con lo psicologo della scuola, dibattiti, visione di film e testimonianze dirette di chi ha contratto la malattia».

Si possono individuare aspetti psicologici che possono influenzare l’adozione di comportamenti sessuali sicuri? «Sicuramente in presenza di una buona autostima e di una buona identità c’è amore per sé stessi e quindi ci si protegge, in tutto, dall’uso delle droghe, fino ad un comportamento sessuale corretto. I comportamenti sessuali scorretti spesso nascono dalla bassa autostima, i molti casi di Papilloma virus riscontrati nella popolazione sessualmente attiva danno la dimensione di quanto non ci si protegga durante i rapporti sessuali che sono sempre più occasionali e molteplici, con un aumentato rischio di contagio».

Cosa direbbe ad un giovane che deve parlare per la prima volta di sesso protetto con un partner? «Quando parlo con gli adolescenti sottolineo con loro l’importanza dell’amore per sé stessi e del prendersi cura di sé che non può essere delegato all’altro. Nei rapporti sessuali non possiamo sottometterci alla volontà dell’altra persona, la nostra salute viene prima di tutto e i rapporti vanno vissuti solo quando si è veramente pronti, altrimenti diventa un’esperienza priva di gioia che non ci fa stare bene con noi stessi».

La diagnosi di Hiv «ha sempre un effetto devastante, è uno choc. La persona che la riceve spesso manifesta un disturbo post traumatico da stress che in alcuni casi può sfociare anche in una depressione reattiva. È importantissimo che chi contrae il virus chieda un supporto psicologico ad un professionista perché è come elaborare un lutto». La psicoterapeuta mette in guardia sul fatto che «c’è anche una parte di persone che una volta scoperto di essere sieropositive continuano ad avere rapporti sessuali non protetti con grande immaturità e superficialità, mettendo a rischio la salute dei partner. Ecco perché è importante avere rapporti protetti, sempre» un messaggio che lancia in particolare alle giovani generazioni che si approcciano con la vita sessuale sempre più precocemente.

© riproduzione riservata