Ancona-Osimo

Giornata Mondiale del Rifugiato: anche nelle Marche cresce il numero dei minori non accompagnati

Al 31 marzo 2020, le riammissioni di cittadini stranieri adottate presso l'aeroporto e il porto di Ancona, hanno interessato complessivamente 121 persone, Ne abbiamo parlato con l'Ambasciata dei Diritti

Una veduta del porto di Ancona

ANCONA – Cresce il numero dei minori stranieri non accompagnati al Porto di Ancona, come testimoniato da alcuni rapporti internazionali e da recenti vicende di cronaca che hanno interessato proprio lo scalo dorico. La pandemia non ha fermato il movimento dei profughi lungo la rotta Adriatica. A testimoniare la situazione inedita, nonostante i flussi migratori siano in atto da anni, è Danilo Burattini, presidente dell’Ambasciata dei diritti delle Marche, un gruppo di una settantina di persone che ruotano fra le sedi di Ancona, Jesi e Macerata per assistere i profughi fornendo loro assistenza legale gratuita, attività di formazione e informazione.

Un fenomeno che «ci viene testimoniato anche dai porti greci di Patrasso e Igoumenitsa – spiega Burattini – e che ci preoccupa, proprio per il fatto che si tratta di minori non accompagnati». Per minore non accompagnato si intende il “minorenne non avente cittadinanza italiana o dell’Unione europea che si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato o che è altrimenti sottoposto alla giurisdizione italiana, privo di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti”, ovvero senza avere accanto una figura adulta che possa prendersene cura.

I dati Unhcr sulla situazione nel Mondo

Mentre italiani ed europei erano chiusi in casa per il lockdown, i profughi hanno continuato a fuggire dai loro paesi per salvarsi la vita, e molti di quelli che godevano dell’accoglienza hanno perso questo diritto e si sono ritrovate in strada proprio nel bel mezzo delle ondate pandemiche.

Secondo l’ultimo rapporto annuale Global Trends dell’Unhcr (L’Agenzia Onu per i rifugiati) nel 2020 il numero di persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni dei diritti umani è salito a quasi 82,4 milioni, in crescita del 4% rispetto al 2019. 

I minori non accompagnati rappresentano il 42% di tutte le persone costrette alla fuga, inoltre tra il 2018 e il 2020 quasi un milione di bambini sono nati rifugiati. Più di due terzi di tutte le persone che sono fuggite all’estero provengono da soli cinque paesi: Siria (6,7 milioni), Venezuela (4,0 milioni), Afghanistan (2,6 milioni), Sud Sudan (2,2 milioni) e Myanmar (1,1 milioni).

La situazione al porto di Ancona

Nelle Marche al 31 marzo 2020 le riammissioni di cittadini stranieri adottate presso l’aeroporto e il porto di Ancona, hanno interessato complessivamente 121 persone, 65 dall’Iraq, 38 dall’Afghanistan, 12 dall’Albania e 6 dall’Iran. Ma a preoccupare di più l’Ambasciata dei diritti è che nell’ultimo hanno è cresciuto in maniera esponenziale il flusso dei minori non accompagnati.

Un fatto testimoniato anche dall’episodio accaduto il 15 giugno ad Ancona, quando la Polizia di frontiera marittima ha salvato due clandestini afghani, nascosti dentro una cella frigorifera di un semirimorchio: uno dei due era un minore di 17 anni. «Abbiamo molte testimonianze di minori che attraversano la rotta Adriatica in modo estremamente pericoloso – afferma Burattini – e questo è un fatto grave».

«Nell’ultimo anno – prosegue – abbiamo notato una forte crescita nella richiesta di informazione da parte di profughi minori e anche dalle associazioni presenti in Grecia ci arriva la stessa fotografia. Una crescita che secondo le nostre stime tocca il 90% circa nel 2021 rispetto al 2020».

«Difficile capirne le ragioni» sostiene Burattini dal momento che «sono anni che abbiamo flussi migratori, ma non riusciamo a capire perché solo adesso arrivino tanti minori». Di certo, secondo l’Ambasciata dei Diritti, si tratta di un fenomeno che «segnala il fatto che a livello europeo non ci sono gli strumenti a tutela di questi minori. Un minore non accompagnato, che viaggia quindi da solo, è esposto a mille pericoli: parliamo di ragazzi anche di 14 anni».

«Occorre fare di più a livello europeo – spiega -, per garantire una maggiore informazione». Burattini ci spiega infatti che la maggior parte dei profughi che arrivano in Italia «sono solo di passaggio e non vogliono fermarsi nel nostro Paese, non sapendo che invece, proprio per il fatto che sono minori, qui hanno tutta una serie di diritti di cui potrebbero godere, come ad esempio l’accoglienza». Ecco perché occorre, secondo l’Ambasciata dei Diritti, fare più informazione proprio verso questa fascia estremamente vulnerabile di migranti.

© riproduzione riservata