ANCONA – Quattro nuove pietre d’inciampo nel Giorno della Memoria. Sono state poste e scoperte stamattina dal Comune di Ancona in via Volturno, in corso Garibaldi, in corso Carlo Alberto e in via Esino a Torrette, di fronte alle ultime abitazioni di quattro vittime del nazismo. È la settima edizione del Giorno della Memoria, le pietre si aggiungono alle ventitré già collocate in altre parti della città a ricordo e testimonianza di altri cittadini anconetani deportati e uccisi dai nazisti o deceduti durante la prigionia. Per non dimenticare, mai. Alla cerimonia hanno partecipato le associazioni dei bersaglieri, dei paracadutisti, della polizia di Stato e l’Anpi, grazie al coordinamento del Comune di Ancona, della comunità ebraica di Ancona e dell’Istituto storia Marche che ha seguito il coordinamento con la Fondazione tedesca guidata da Gunther Demnig, l’artista che ha inventato il progetto Pietre d’inciampo ormai diffuso in tutta Europa. Presenti stamattina anche le delegazioni delle scuole Istvas, liceo artistico Mannucci e liceo Rinaldini. In via Volturno è stato ricordato Bruno Cagli, quindi Clara Sereno in corso Garibaldi, Alvaro Pietrucci in corso Carlo Alberto e Lamberto Morbidelli in via Esino.
Presente stamattina alla cerimonia di via Volturno anche il sindaco Daniele Silvetti: «Le quattro pietre d’inciampo che si aggiungono alle altre ventitré continuano un percorso complesso e difficile che riporta alla memoria momenti tragici e la tragedia di uomini e donne che hanno pagato con la vita il messaggio di libertà che portavano sulle loro spalle. Ci sono testimonianze che dimostrano quanto sia stata profonda la ferita che questa comunità anconetana ha pagato in un periodo drammatico della propria storia. Ha dato il proprio contributo di sangue e di vita e noi, le istituzioni, dobbiamo celebrare e trasmettere alle nuove generazioni e dunque alle scuole, non solo il fatto ma anche il significato profondo del sacrificio e di quella che è una testimonianza che non solo le istituzioni ma ogni uomo e donna del mondo deve ricordare e trasmettere. È soprattutto un momento di riflessione, l’attualità ci riporta drasticamente a dover riflettere su quelle che sono le responsabilità che ancora l’umanità porta sulle proprie spalle. Un percorso, quello di oggi, che si va a collocare nel lungo tracciato che si sta annodando anno dopo anno».
In corso Garibaldi ha proseguito per il Comune l’assessore Orlanda Latini: «Nell’ambito delle iniziative per la giornata della Memoria siamo davanti alla residenza che era di Clara Sereno, allora corso Vittorio Emanuele. Clara, classe 1911 morta nel 1944 nel campo polacco solo perché ebrea. Non è solo una cerimonia che ricorda tutte le vittime di quegli anni, in queste pietre d’inciampo oggi ridiamo identità ai nostri concittadini, un’identità che avevano perso alla fine della loro vita essendo diventati solo dei numeri. Abbiamo il dovere di ricordare, anche a nome di tutte le altre vittime che ci sono state in quegli anni, abbiamo il dovere di non dimenticare, in modo che in futuro non avvengano più atrocità come quelle che ci sono state in passato. Le giovani generazioni hanno un compito importante, quello di trasmettere il messaggio della memoria, quella memoria che verrà tenuta viva anche da queste pietre d’inciampo. Inciamperemo nella storia ogni volta che le incontriamo».