ANCONA – Il primo doppio passaggio del nuovo consiglio comunale, riunito oggi pomeriggio nella sede storica di Palazzo del Popolo, è stato quello di votare il presidente e il vicepresidente del consiglio stesso, e cioè Simone Pizzi e Francesco Rubini. È stato il primo atto del nuovo consiglio che ha visto anche il giuramento del neo sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, e la presentazione al consiglio della nuova giunta. Un passaggio importante, per la politica cittadina, la votazione praticamente all’unanimità del presidente del consiglio e del suo vice, perché ha visto maggioranza e opposizione esprimere un apprezzamento condiviso, dopo mesi di dura battaglia elettorale. Diversi gli interventi a sostegno di entrambe le candidature, come quello di Arnaldo Ippoliti, che nei giorni scorsi era stato il principale candidato per ricoprire il ruolo proprio di presidente del consiglio: «Nonostante avessi avuto la possibilità della carica di presidente – ha spiegato Ippoliti –, per ragioni che derivano dalla mia attività professionale e per motivi familiari, con il pieno accordo del mio gruppo, Ancona Protagonista, ho deciso di rinunciare. E all’unanimità con il mio gruppo abbiamo deciso anche di designare per questo incarico il collega e amico Simone Pizzi. Buon lavoro Simone, e come gruppo auguri anche buon lavoro anche a Rubini, che ha sempre dimostrato equilibrio, partecipazione ed entusiasmo».
«Finalmente abbiamo un pubblico – ha commentato Francesco Bastianelli –, un traguardo importante per tutti noi, dobbiamo lavorare per rappresentare questi cittadini che finalmente oggi tornano a osservare la nostra azione di governo. Sono convinto che il nuovo presidente sarà un presidente equilibrato che ascolterà anche l’opposizione, perché sia il nostro e il vostro presidente. Ringrazio tutti quelli che appoggeranno questa presidenza e anche quelli che la penseranno in modo diverso. Ma sono sicuro che Simone Pizzi rispetterà i valori che rispettiamo tutti noi. Quanto a Rubini, avere un vicepresidente giovane e con esperienza, che è anche stato candidato a sindaco, significa che abbiamo un vicepresidente che conosce la macchina comunale». Quindi l’intervento di Ida Simonella, assessore uscente e candidata del ceontrosinistra battuta da Silvetti sul filo di lana al ballottaggio: «In bocca al lupo a sindaco e giunta per l’avvio di questi lavori. Per il tema della candidatura alla presidenza noi appoggiamo quella di Simone Pizzi, che è stato anche vicepresidente del consiglio qualche anno fa e ha svolto il lavoro in maniera egregia e responsabile, con il ruolo di arbitro, una persona che sa far rispettare le regole del gioco e della democrazia. Mi auguro che possiamo collaborare come fatto anche in passato. Sulla candidatura di Rubini a vicepresidente abbiamo deciso di votare questa proposta che dà un’idea di compattezza. A Rubini riconosco grande qualità di competenza, impegno e senso delle istituzioni, un valore che in questo ruolo può essere espresso al meglio».
Quindi è stato il turno del consigliere Massimo Mandarano: «Conosco Simone Pizzi come persona seria e come rappresentante di tutti, e per avere un presidente del consiglio che valuterà ogni nostro intervento, considero Pizzi la persona più equilibrata per svolgere questo ruolo». «Non nascondo emozione per questa mia prima volta – ha aggiunto Giacomo Petrelli –, ma mi sembra una grandissima premessa, quella che ci accingiamo a votare all’unanimità presidente e vicepresidente, significa che siamo tutti d’accordo che vogliamo rispettare le regole, significa che vogliamo lavorare con rispetto e senso civico». Poi Carlo Pesaresi: «Credo che Simone Pizzi possa svolgere molto bene il ruolo di garanzia che gli è assegnato e l’auspicio è che sappia portare insieme a tutti noi questo pezzo della politica cittadina al vero significato che gli attribuisce la legge. Appoggiamo anche la candidatura di Francesco Rubini. Bello che questo consiglio si trovi d’accordo sulle figure di garanzia del consiglio». «Bello vedere aula così piena – ha aggiunto Mirella Giangiacomi – mi auguro che possa continuare così, saluto tutti i vecchi consiglieri con cui ho condiviso cinque anni appassionanti. Conosco Simone Pizzi come persona equilibrata e rispettosa, persona che garantirà che i lavori di questo consiglio siano improntati a tutela del rispetto e dei diritti di tutti». E poi le parole di Tommaso Fagioli: «Voteremo Simone Pizzi, do il benvenuto a tutti i colleghi che entrano in consiglio, votare tutti insieme un presidente del consiglio è importante, come vicepresidente Francesco Rubini crediamo che possa dare una mano e che non sia una vicepresidenza come abbiamo visto negli anni passati». Interventi a favore di Pizzi e di Rubini anche da parte di Vincenzo Rossi, Stefano Foresi e Jacopo Toccaceli.
Poi è arrivato anche l’intervento di Francesco Rubini (nella foto qui sopra con Simone Pizzi), il candidato sindaco per Altra Idea di Città e Ancona Città Aperta che ora siede all’opposizione, unico estraneo al centrosinistra cui ha fatto opposizione fino a poche settimane fa: «Nel salutare i presenti e augurare buon lavoro a sindaco, giunta e colleghi, ringrazio chi ha riconosciuto nella mia figura non solo esperienza maturata e guadagnata sul campo, ma ha visto anche una persona che negli anni ha saputo mantenere la schiena dritta. Per me è un esperienza nuova, ma sottolineo che qui sono l’unico che cambiano i colori ma resta sempre all’opposizione. Ringrazio tutti voi e ringrazio anche la maggioranza, che offre alla minoranza un vicepresidente, cosa che negli ultimi anni alla minoranza era stata negata. Sono convinto che il consiglio comunale possa svolgere un ruolo di ascolto nei confronti della cittadinanza ma anche un ruolo istituzionale e attraverso questa condivisione e questo passaggio spero che si possa ricostruire questa possibilità».
Quindi, dopo la votazione le parole del nuovo presidente del consiglio, Simone Pizzi: «Non posso nascondere la mia forte emozione, per me è un grande onore presiedere questo consiglio, sono consapevole che quello di presidente del consiglio comunale sia un incarico di grande responsabilità, un ruolo che intendo svolgere a garanzia di tutti, delle idee e delle proposte come delle decisioni. Abbiamo alle spalle una campagna elettorale impegnativa ed entusiasmante, personalmente con questa esperienza ho collaborato con passione e contribuito per la mia parte all’esito dell’elezione del nuovo sindaco Silvetti e della sua giunta. Ma adesso bisogna distinguere tra passioni politiche e senso istituzionale, si deve trovare sempre un comune terreno in cui maggioranza e opposizione possano parlare e dialogare, c’è un diritto della maggioranza a governare, c’è un diritto dell’opposizione a proporre. E ci sono doveri. Il primo quello di non tradire mai il mandato dei cittadini».
Infine è stato il turno dell’atteso giuramento del sindaco Daniele Silvetti, che prima della cerimonia e prima di indossare la fascia tricolore ha tenuto a porre l’accento su alcuni particolari: «Ci tengo a salutare la città di Ancona – ha attaccato Silvetti –, quella presente e quella impegnata fuori, per motivi diversi. È un onore per me rappresentare la comunità anconetana. Saluto tutti i dirigenti e i dipendenti comunali, sento forte la responsabilità davanti ai cittadini. Sono perfettamente consapevole delle responsabilità e dei compiti difficili cui siamo chiamati tutti. Mi aspetto lealtà e collaborazione, grazie non solo a innesti nuovi e all’esperienza che deriva da chi ha governato questa città. La campagna elettorale è finita ma oggi da parte di quest’aula è arrivato un segnale forte a tutta la città, questo ci dà forza e spinta e autentica dimostrazione di coesione all’esterno, un segnale arrivato senza esitazione. Chiedo alla maggioranza di fare la maggioranza e alle opposizioni di fare opposizione autentica, sincera, leale, costruttiva e critica, lo faccio consapevole che ci saranno momenti strategici in cui i numeri saranno importanti ma il comune intendimento lo sarà di più. Poi ci saranno i momenti di confronto e scontro, ma se tutto questo avverrà all’interno di una politica civile io per primo saprò raccogliere suggerimenti per governare al meglio questa città. Non mi sottrarrò alle decisioni più difficili e mi assumerò ogni responsabilità. Lo farò perché credo nella centralità del consiglio comunale. Grazie per ciò che farete per questa città, grazie al personale tutto che mi ha accolto da subito con grande comprensione, non era semplice né scontato. Per fare scelte c’è bisogno di uomini e donne coraggiosi, so che ce ne sono e spero vivamente che il nostro patrono San Ciriaco ci illumini per la determinazione che dovrà ispirare ogni decisione determinante per la nostra città».