ANCONA – Traccia un bilancio «sostanzialmente positivo e confortante» dell’anno giudiziario appena trascorso il presidente della Corte di Appello di Ancona Luigi Catelli, insediato nello scorso settembre 2018. Nonostante la cronica carenza di personale, compresi i magistrati, le problematiche legate al sisma, con l’emergenza che ha causato rallentamenti nei Tribunali di Macerata e Fermo, «le Marche sono una delle regioni che hanno una delle più alte qualità della vita in Italia – spiega – anche dal punto di vista dell’attività giudiziaria» che grazie ad un percorso di ammodernamento intrapreso può «guardare con maggiore fiducia al futuro».
Tra le altre criticità evidenziate dal presidente della Corte di Appello, ci sono anche i problemi strutturali legati alla complessa situazione del Tribunale di sorveglianza di Ancona ospitato in una struttura privata poco idonea. Criticità che si riscontrano anche per quanto riguarda alcune aule della Corte di Appello caratterizzate da spazi non sufficienti. Su questo Catelli ha precisato che con l’impegno congiunto degli enti locali e dell’Università si potranno trovare soluzioni alle problematiche presenti. E proprio con le facoltà di Giurisprudenza delle Università marchigiane è stato avviato un progetto di tirocinio retribuito che vedrà tre turni di 76 neolaureati fare esperienza negli uffici del distretto. Una iniziativa molto meritoria come l’ha definita lo stesso Catelli.
Tra le note positive la più rapida risposta di giustizia degli Uffici giudiziari marchigiani in ambito civile, dove i tempi sono stati migliori rispetto ai parametri europei. I contenziosi sono scesi dai 23.426 del primo luglio 2017 ai 19.943 del 30 giugno 2018.
Accanto a questi risultati positivi restano alcune criticità come quelle dei Tribunali di Macerata e Fermo dove si registrano arretrati nei dibattimenti penali. Contenzioso civile e Protezione Internazionale registrano invece degli arretrati che gravano sul Tribunale di Ancona e sulla II Sezione civile della Corte di Appello di Ancona.
Sul penale va peggio invece a Macerata e Fermo, dove alle problematiche legate al sisma si aggiunge la carenza di personale e l’elevato turnover della Magistratura
Il Presidente della Corte di Appello di Ancona ha ricordato i processi di grande rilievo che stanno impegnando la Magistratura marchigiana, tra i quali Banca Marche e l’omicidio di Pamela Mastropietro, oltre alla situazione di sovraffollamento delle carceri marchigiane.
Il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Ancona, Sergio Sottani, nel suo intervento ha evidenziato le assunzioni di 12 nuovi assistenti negli uffici requirenti del distretto marchigiano e la diminuzione delle pendenze civili nelle procure del distretto.
Dal quadro delle indagini investigative, spiega Sottani, emerge un aumento dei procedimenti iscritti per malversazione a danno dello Stato e indebita percezione di contributi pubblici, bancarotta, associazione di stampo mafioso, corruzione, peculato, traffico di sostanze stupefacenti e terrorismo (soggetti di passaggio). In crescita anche i reati di genere contro le donne. Se da un lato calano in termini generali gli omicidi, dall’altro crescono quelli femminili.
Significativo il numero di reati predatori, come furti in abitazioni e esercizi commerciali, e rapine, fenomeni che, come spiega il Procuratore, «accrescono nella popolazione un clima diffuso di allarme sociale e alimentano un senso di generale insicurezza».
«Un anno horribilis» il 2018 come l’ha definito Sottani, che ha visto le Marche catapultate alla ribalta della cronaca nazionale per i tragici fatti di odio etnico avvenuti a Macerata, la morte di sei persone a Corinaldo e l’omicidio di un collaboratore di giustizia a Pesaro il giorno di Natale.
Avvenimenti, che come ha spiegato il Procuratore, «Si inseriscono su un territorio sano ma ferito dalla crisi economica e da un terremoto». Compito della Magistratura «evitare che questo disagio si trasformi in forme di odio e di discriminazione».
E proprio sui fatti di Pesaro, Sottani ha evidenziato che nonostante nelle Marche non si registri un radicamento mafioso, sono stati individuati soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta e alla camorra «operanti illecitamente fuori regione». In questo senso grande attenzione va posta secondo il Procuratore per quanto riguarda la ricostruzione post sisma dal momento che le Marche ospitano uno dei più grandi cantieri europei. Sottani ha evidenziato la necessità di proseguire nell’attività di controllo all’interno dei cantieri per la ricostruzione dove sono emerse alcune irregolarità, come lavori eseguiti da imprese non vincitrici dell’appalto e dove sono stati rintracciati soggetti appartenenti alla criminalità.
Domani 27 gennaio, per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, è previsto l’arrivo ad Ancona del vice presidente del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) David Ermini. «Un segno di vicinanza alle Marche colpite fa tragici avvenimenti» ha dichiarato Luigi Catelli.