ANCONA – A tre giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass nei luoghi di lavoro il presidente degli industriali marchigiani, Claudio Schiavoni, non esclude qualche “assestamento” legato alle nuove regole. Dal venerdì 15 ottobre, tutti i lavoratori pubblici, privati, autonomi e somministrati, dovranno essere in regola con la certificazione verde, pena la sospensione senza retribuzione dal lavoro.
«Spero che le aziende siano pronte – afferma -. C’è un po’ di confusione sulla privacy, ma se non fossimo pronti, tempo qualche giorno ci organizziamo, un po’ come avvenuto durante la pandemia, quando siamo tornati al lavoro e tra mascherine, controlli e quant’altro, il tempo di capire come erano le cose, ma poi tutto ha funzionato».
Secondo Schiavoni «all’inizio sicuramente ci sarà qualche problema», ma poi dopo una fase di “rodaggio”, la situazione rientrerà. Insomma un passaggio che per il presidente degli industriali «sarà semplice, anche se un po’ di assestamento ci sarà, soprattutto nei primi giorni», visto che «le persone si trovano a dover affrontare una cosa nuova». Fra le criticità del nuovo provvedimento, il presidente Confindustria Marche, annovera soprattutto l’impatto sulle piccole imprese.
Qui infatti, i lavoratori sono spesso «multifunzione e se rimangono a casa 3 o 4 dipendenti si crea uno scompenso in azienda, occorrerà organizzarsi e gestire la situazione». Nonostante la normativa preveda la possibilità di sostituire i dipendenti non in regola con il Green pass nelle imprese con meno di 15 dipendenti, nella pratica «sostituire una persona con esperienza non è semplice».
In base ad una stima di Confindustria circa il 10-15% dei lavoratori non si è vaccinato contro il Covid, in ogni caso l’auspicio è che queste persone si mettano in regola con la certificazione verde (che si ottiene con la prima dose di vaccino, un test negativo eseguito entro 48 ore, e la guarigione dall’infezione), perché «quello che vogliamo è che le persone lavorino e che le aziende vadano avanti».
Sull’assalto alla sede nazionale della Cgil, avvenuto sabato 9 ottobre, durante una manifestazione contro il Green pass, Schiavoni opera un distinguo, fra i responsabili dell’assalto e chi manifestava in piazza. «Tutta la mia solidarietà alla Cgil – afferma – sono atti che non si devono compiere, ma non generalizzerei rispetto a chi è andato a manifestare. Siamo in democrazia ed ognuno è libero di fare quello che vuole: chi vuole vaccinare si vaccina e chi non vuole vaccinarsi no si vaccina. Personalmente sono contrario ai vaccini in generale, ma in questo caso, per senso civico nei confronti delle persone che mi stanno intorno mi sono vaccinato contro il Covid».