ANCONA – Mentre le scuole si apprestano a riaprire, l’Italia procede a grandi passi verso l’obbligo vaccinale e la terza dose contro il covid-19. È l’orientamento espresso dal premier Draghi nella conferenza stampa che si è tenuta ieri, 2 settembre, dopo il Consiglio dei Ministri. Tra le novità c’è l’estensione della validità del Green pass a 12 mesi e il riconoscimento dei test salivari molecolari per l’ottenimento della certificazione verde, una battaglia portata avanti dalla Regione Marche, con in testa l’assessore regionale all’Istruzione Giorgia Latini.
La validità della certificazione verde passa da 9 a 12 mesi per i vaccinati con due dosi e da 6 a 12 per i guariti vaccinati con una dose (anche nel caso di monodose).
Grenn pass: ecco le novità
Ricordiamo che ad oggi il Green pass viene rilasciato dopo 15 giorni dalla prima dose di vaccino, ai guariti negli ultimi 6 mesi, e alle persone che hanno l’esito negativo di un tampone molecolare e antigenici, e da qui in avanti anche del test molecolare salivare. Il governo ha poi deciso per la proroga fino al 30 novembre del prezzo calmierato per i test eseguiti nelle farmacie.
Draghi ha già annunciato che il governo è al lavoro per l’estensione del Green pass ad altre categorie di lavoro: l’obbligo toccherà i lavoratori della pubblica amministrazione e quelli dei settori già interessati dalla certificazione verde, come ristoranti, bar, palestre, treni, aerei e navi.
L’estensione del pass ad altre categorie di lavoratori è il passo che potrà precedere l’obbligo vaccinale, che potrebbe arrivare se la misura della certificazione non dovesse essere sufficiente a raggiungere una quota importante di immunizzazione della popolazione.
Per quanto riguarda la terza dose si partirà entro fine settembre con le persone ultrafragili e gli immunodepressi, per poi passare alle altre categorie.
Ma che ne pensano gli esperti di queste novità annunciate? Il virologo Stefano Menzo afferma subito a chiare lettere di essere favorevole all’obbligo vaccinale: «Ben vengano l’obbligo vaccinale e la terza dose di vaccino, ma prima occorre puntare a finire le prime dosi». Un passaggio prioritario come spiega, che andrebbe a bypassare il nodo dei no-vax e degli indecisi che non hanno ancora provveduto a vaccinarsi.
Insomma secondo il professor Menzo «si dovrebbe puntare all’obbligo vaccinale» per chiudere il cerchio e vaccinare tutta la popolazione. Per quanto riguarda il tema della terza dose, secondo il primario del Laboratorio di Virologia di Torrette, «è corretto partire con le persone fragili, due dosi per molti di loro non sono sufficienti» per poi allargare a tutto il resto della popolazione.
Sul monitoraggio dei sanitari vaccinati a Torrette, Menzo spiega che «ogni tanto c’è qualche caso» che si infetta, ma «è un numero abbastanza basso».
Secondo il virologo, sul fronte della circolazione del virus nelle Marche «occorrerà attendere un paio di settimane dopo l’apertura delle scuole» quando «mi attendo un peggioramento sensibile, ma potremo vedere qualcosa già prima in seguito alla ripresa delle attività lavorative che porterà piano piano ad una piccola risalita».
«Per ora l’andamento non è malissimo – conclude – nonostante la variante Delta, ormai prevalente, e il fatto che sulla vaccinazione siamo un po’ indietro, ma se si punta all’obbligo vaccinale si può agire su tutti i fronti».